Nel sushi pesce non tracciabile e mal conservato: scatta il sequestro

Redazione

Cronaca - Termini Imerese

Nel sushi pesce non tracciabile e mal conservato: scatta il sequestro
La scoperta durante un controllo da parte della guardia di finanza,

12 Dicembre 2020 - 10:29

Sushi confezionato e pronto per essere venduto, ma con pesce mal conservato e senza traccibilità. I militari del Gruppo Guardia di Finanza di Termini Imerese, nell’ambito dei controlli in materia di commercio e sicurezza alimentare hanno effettuato il sequestro di 632 pezzi di sushi oltre a numerose vaschette contenenti le salse da abbinare. In particolare, le Fiamme Gialle hanno fermato, in località Altavilla Milicia, un’auto proveniente da Palermo che trasportava numerose confezioni di sushi di un noto ristorante del capoluogo e destinate ad acquirenti residenti nei comuni di Casteldaccia, Altavilla Milicia, Trabia e Termini Imerese.

All’atto del controllo il conducente non era in grado di esibire la documentazione attestante l’etichettatura e la tracciabilità del prodotto ittico; inoltre i Finanzieri constatavano che il mezzo adibito a trasporto era sprovvisto delle previste certificazioni di legge in violazione alle norme igienico-sanitarie previste per il trasporto degli alimenti. La normativa vigente, infatti, nel caso di alimenti che richiedono refrigerazione, prevede che il trasporto venga effettuato in casse coibentate con piastre eutettiche congelate al fine di mantenere la catena del freddo.

Le violazioni accertate nel corso del controllo hanno consentito di segnalare il conducente all’Autorità marittima competente, che prevede, oltre al sequestro del prodotto, una sanzione pecuniaria che va da un minimo di 750 euro a un massimo di 4.500 euro nonché alla competente Asp per violazione della direttiva europea relativa ai controlli in materia di sicurezza alimentare, che prevede una sanzione pecuniaria che va da un minimo di 500 euro a un massimo di 3.000 euro. Il prodotto sequestrato (632 pezzi in confezioni) all’esito dell’ispezione da parte dei funzionari dell’Asp, è stato dichiarato non idoneo al consumo e conferito presso una discarica autorizzata per la distruzione.

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