Cronaca

Tac guasta a Petralia, l’Asp: “Comprata una nuova, arriverà in estate”

Riceviamo e pubblichiamo la nota di replica firmata dal direttore generale dell’ASP dottoressa Daniela Faraoni all’articolo pubblicato ieri dal nostro giornale nel quale si denunciava che, da diversi giorni, all’Ospedale di Petralia Sottana, attualmente convertito in Covid Hospital, non funziona la TAC.

In riferimento all’articolo, a firma Michele Ferraro, pubblicato da Codesto giornale “Madoniepress”, domenica 10 gennaio 2021, ore 19.27, dal titolo “Ospedale di Petralia, non funziona neanche la TAC”, si precisa che lo stesso riporta notizie incomplete ed affermazioni infondate. Si legge, tra l’altro, in fondo all’articolo, che “In questi giorni è perfino accaduto che l’ospedale petralese rimanesse quasi del tutto privo di ossigeno, una situazione estremamente pericolosa che adesso è stata risolta ma che la dice lunga sulla situazione”.

Da verifiche all’uopo effettuate con il Dirigente Medico di Presidio, si è accertato che mai l’ospedale di “Madonna dell’Alto” di Petralia Sottana sia rimasto “quasi del tutto privo di ossigeno”. Le scorte sono sempre state sufficienti a garantire sia l’ordinaria attività ospedaliera che eventuali emergenze-urgenze. In atto sono presenti 15 contenitori di ossigeno liquido ad alta pressione.

E’ evidente che le gravi affermazioni da voi riportate, creino un clima di sfiducia nei confronti della struttura e degli operatori che vi lavorano, determinando un inevitabile danno d’immagine all’intera Azienda.

In quanto al funzionamento della TAC, si precisa che l’apparecchiatura in dotazione all’ospedale risale ai primi anni 2000 e che, dunque, meritava di essere sostituita molto prima. Nonostante la pandemia, questa direzione ha attivato le procedure di acquisto ed inoltrato l’ordine per una nuova TAC di ultima generazione a 128 strati. Acquisto effettuato in Consip con un investimento per l’ASP di 491.380 euro.

Nelle more della fornitura ed installazione (presumibilmente entro l’estate, è cioè dopo i lavori di adeguamento impiantistici e strutturali) è stato con urgenza richiesto e sollecitato l’intervento tecnico sull’apparecchiatura, attualmente, in dotazione.

E’ evidente che tali notizie potevano essere fornite qualora si fosse chiesta – come da prassi – una doverosa replica a questa Direzione, nel rispetto della dialettica e dei rispettivi ruoli. Replica o richiesta di riscontro che mai è pervenuta a questa Azienda.

E’ inevitabile che di fronte ad affermazioni gravi riportate nell’articolo ed anche della considerazione finale (Non c’è che dire, il rilancio dell’Ospedale di Petralia Sottana è proprio un grande bluff”), questa Azienda si riserva di tutelare in tutte le sedi opportune la propria immagine ed il proprio operato.

Sulla base di quanto stabilito dall’art. 8 della legge n. 47 dell’8 febbraio 1948, si chiede di pubblicare la presente rettifica “in testa di pagina e collocata nella stessa pagina del giornale che ha riportato la notizia cui si riferisce). F.to D.ssa Daniela Faraoni

IL COMMENTO DEL DIRETTORE

Gentilissima Dottoressa Faraoni,
come da richiesta la sua lettera in merito al nostro articolo è stata pubblicata integralmente ed in posizione di massima evidenza. Accogliamo con piacere le precisazioni che vogliamo considerare come un segnale di attenzione verso il più distante degli Ospedali che operano all’interno dell’Azienda da lei diretta. Se una replica, questa volta, non abbiamo chiesto è semplicemente perché abbiamo avuto cognizione diretta del fatto che la TAC non funzionasse, ed il fatto che sia in programma l’arrivo (in estate) di una strumentazione nuova, come lei comprende benissimo, non cambia la sostanza delle cose (n.b.: Proprio mentre le scrivo questa breve risposta un paziente dell’Ospedale di Petralia sta per essere trasferito in ambulanza a Termini Imerese per fare una TAC). Per quanto riguarda l’ossigeno, l’articolo riporta correttamente il fatto che adesso il problema è superato, ma ripetutamente fonti interne all’Ospedale che riteniamo più che attendibili, hanno segnalato nel recente passato il problema. Suggeriamo pertanto delle verifiche più costanti.

Quanto all’intenzione di tutelare l’immagine dell’ASP di Palermo “in tutte le sedi opportune” contro la notizia vera di una TAC non funzionante, con estrema serenità le dico di fare come ritiene più opportuno. Mi creda, da giornalista e da cittadino delle Madonie, non ho operato per creare, come da lei ipotizzato un “clima di sfiducia nei confronti della struttura e degli operatori che vi lavorano, determinando un inevitabile danno d’immagine all’intera Azienda”. Quello è anche il “mio” ospedale Dottoressa Faraoni, l’esistenza stessa dei 9 comuni del distretto 35 dipende dalla sopravvivenza di quell’edificio. Quindi, al contrario, l’articolo nasce dall’esigenza di mantenere sempre acceso e vivo l’interesse intorno ad una struttura Ospedaliera che, con ogni evidenza, soffre di gravissime ed antichissime carenze che, quotidianamente, mettono in gravissime difficoltà la popolazione madonita. Fin quando le cose non cambieranno questo giornale non rinuncerà a dirlo ed a ribadirlo. Michele Ferraro

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