Sfalci e potature bruciati in pineta, la protesta dei residenti

Redazione

Cronaca - Collesano

Sfalci e potature bruciati in pineta, la protesta dei residenti
I cittadini chiedono spiegazioni al sindaco Giovanni Meli che replica: "Centro di compostaggio chiuso"

26 Febbraio 2021 - 09:57

“A Collesano tutti gli sfalci e potature comunali, vengono depositati nella pineta comunale, vicino all’acquedotto. Per poi dargli fuoco in vari periodi dell’anno o quando meglio si crede”. E’ quanto denuncia una nostra lettrice che ha inviato una segnalazione alla nostra redazione. Una situazione che, a quanto racconta, va avanti da anni. “Il rischio di incendio è altissimo – dice la nostra lettrice – Il fumo e la puzza ristagnano nel paese per giorni, l’ansia e l’agitazione dilaga tra i residenti delle zone limitrofe alla pineta. Ad incrementare lo sdegno della popolazione in questa vicenda che ha avuto molta visibilità, vi è che i responsabili del deposito sono gli amministratori comunali”.

I disagi di queste operazioni sono tantissimi. I collesanesi temono per la loro incolumità dato che il territorio è spesso soggetto ad incendi e che la pineta è adiacente alle abitazioni. Inoltre il danno che questi giacimenti apportano al terreno e alla vegetazione della pineta è innumerevole: l’acidità causata dalla decomposizione dei resti comporta una diminuizione drastica della crescita vegetativa della zona. Sono ormai molte le zone secche.

La replica del sindaco Giovanni Meli: “Da più di 2 mesi il comune di Collesano e il territorio intero non hanno il centro di compostaggio perché chiuso per lavori di manutenzione e adeguamento imposto dalle autorità competenti.
La chiusura si è più volte verificata e quando accade il comune è costretto a depositarli nei terreni di proprietà comunale. Quando il periodo di chiusura si prolunga, gli operai proprio per evitare accumuli pericolosi e a rischio incendio, preferiscono bruciarli sotto controllo. Accade che gli sfalci sono ancora verdi e quindi la cattiva combustione determina fumo. Se poi il vento non è favorevole, accade che il fumo possa andare in direzione del paese. Ovviamente la prima destinazione degli sfalci è il centro di compostaggio, dove noi abbiamo anche la grande fortuna di non pagare il conferimento, grazie ad un impianto realizzato in un terreno confiscato alla mafia, nel nostro comune e in capannoni di nostra proprietà. È questa credo la migliore prova della nosta buona fede. Amministrare non è sempre facile e bruciare gli sfalci non è stata mai, per noi la soluzione”.

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