Cronaca

“I Art Madonie”, si cercano 400 spazi per le opere d’arte: selezionate 61

Sono 134 le domande di adesione arrivate ai 18 comuni che aderiscono al progetto “I Art Madonie” (Alimena, Aliminusa, Bompietro, Caltavuturo, Castelbuono, Cerda, Geraci Siculo, Gratteri, Lascari, Petralia Soprana, Petralia Sottana, Polizzi Generosa, Pollina, San Mauro Castelverde, Sciara, Scillato, Sclafani Bagni e Valledolmo), ideato e diretto da I World, con capofila Sosvima Spa, che qualche mese fa avevano pubblicato i bandi pubblici per l’individuazione di spazi, superfici abitative e non, di proprietà privata, da destinare alla realizzazione delle opere d’arte urbana previste dall’iniziativa che punta a rilanciare i territori. Delle istanze pervenute soltanto 61 sono state ritenute idonee con riserva.

“Ma già nei prossimi giorni – spiega Lucio Tambuzzo, ideatore e direttore generale di I Art Madonie – è prevista la riapertura del bando per i privati che desiderano mettere a disposizione le superfici dove realizzare le opere. Chiediamo un ultimo sforzo alla comunità madonita – aggiunge – affinché i privati mettano a disposizione delle pareti di edifici su cui decine di artisti nazionali e internazionali creeranno una grande narrazione contemporanea del paesaggio identitario madonita, nel pieno rispetto dei contesti in cui andranno ad operare”. Gli avvisi pubblici verranno pubblicati nelle prossime ore nei siti web di tutti i comuni che fanno parte del progetto.

Si tratta in tutto di circa 400 opere (incluse le installazioni digitali fruibili in realtà aumentata) che saranno realizzate il prossimo settembre, da decine di artisti nazionali ed internazionali selezionati con una “call for artists”. “E’ una iniziativa che collima con quello che era già il nostro programma elettorale, cioè la riqualificazione di pezzi delle nostre cittadine attraverso un’attività di street art e il coinvolgimento di artisti di urban art – dice il sindaco di Polizzi Generosa, Gandolfo Librizzi – Abbiamo fatto già una sorta di mappatura individuando una serie di potenziali siti da coinvolgere. Con la riapertura del bando anche noi saremo protagonisti di un progetto assolutamente interessante che riqualifica i nostri comuni”, conclude.

“L’attivo coinvolgimento dei privati proprietari delle facciate e spazi su cui si realizzeranno le 400 opere d’arte – aggiunge Lucio Tambuzzo – è un passaggio essenziale del processo di rigenerazione urbana dei borghi madoniti previsto da I Art, che non può che essere partecipativo e inclusivo. Un grande sforzo che culminerà in una nuova espressione collettiva di bellezza”. Gli obiettivi che si prefigge il progetto, tra gli altri, sono: riqualificazione urbana e messa in rete dei comuni aderenti al Progetto I ART Madonie per la creazione di percorsi urbani artistici interterritoriali; miglioramento della qualità del decoro urbano; promozione di interventi di qualità nell’ambito della Street Art per la valorizzazione di spazi urbani; promozione e divulgazione al grande pubblico visitatore delle identità locali e del patrimonio culturale immateriale dei territori coinvolti, grazie ai messaggi veicolati dall’arte urbana; animare l’offerta culturale locale realizzando attività artistiche che richiamino e incrementino il flusso turistico; accrescere e valorizzare la capacità di attrazione dei comuni, rafforzandone la visibilità e l’immagine, promuovendole in contesti culturali prestigiosi e di elevata diffusione mediatica; promozione della multiculturalità, dando spazio alle diverse espressioni artistiche e culturali che saranno presenti sul territorio nei contesti individuati.

Possono rispondere all’avviso e manifestare la propria disponibilità i soggetti, legittimamente proprietari di spazi privati, purché in possesso di requisiti specifici. L’area dello spazio da riqualificare con i murales, infatti, deve essere vasta e non può avere dimensioni inferiori a mt 3×2; deve trovarsi in una zona con ampia visibilità; deve trovarsi prioritariamente nel centro storico cittadino o in zone di ampia visibilità, anche se nelle periferie dei Comuni; non deve occupare, a meno di specifica autorizzazione, la pertinenza di beni tutelati da vincoli; deve rientrare in una proprietà privata, che ne dia espressa e sottoscritta disponibilità; non deve essere legata ad altri vincoli di gestione, che possano ostacolare le attività. Il progetto prevede azioni di rigenerazione urbana dei Comuni aderenti e loro messa in rete, il miglioramento della qualità del decoro urbano, il potenziamento delle prestazioni e dei servizi di scala urbana, tra i quali lo sviluppo di pratiche del terzo settore per l’inclusione sociale, l’adeguamento di nove delle 18 infrastrutture destinate ad attività e servizi sociali e culturali, educativi e didattici, che sarà completato entro l’anno.

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