Cronaca

Regione, 16 milioni per le aree protette ma non un euro per le Madonie

Sedici milioni di euro per la tutela e la valorizzazione di aree di attrazione naturale di rilevanza strategica presenti nell’Isola. Il governo Musumeci ha infatti dato il via libera alla graduatoria definitiva dell’azione 6.6.1. del Po Fesr Sicilia 2014/2020.  Si tratta di aree protette in ambito terrestre o marino e paesaggi tutelati). Sono stati valutati come ammissibili 42 progetti definitivi ed esecutivi, di cui 11 finanziati.

Ad annunciarlo, con la giusta soddisfazione per aver portato a buon fine una capitolo importante del Po Fesr è l’assessore Toto Cordaro. Nella nota viene spiegato che i beneficiari sono gli enti locali, gli enti gestori delle riserve naturali e gli enti Parco della Sicilia. Ma fra gli 11 progetti finanziati non c’è traccia di interventi nel Parco delle Madonie. 

Ad ottenere i finanziamenti sono stati il Parco dell’Etna, il Comune di Mandanici (ME), il Comune di Corleone (PA), il Comune di Ustica (PA), il Comune di Ragusa, l’Università degli Studi di Catania (2 progetti finanziati), il Comune di Troina (EN), il Comune di Alcamo (TP) ed il Comune di Alcara Li Fusi (ME).

L’unico progetto madonita che risulta parzialmente finanziabile è quello che riguarda un intervento atteso da tempo per la nostra area protetta, cioè quello per la valorizzazione e riqualificazione dell’area di Piano Zucchi e del laghetto Mandria del Conte, uno dei posti più belli (e più abbandonati) della Sicilia. Per parzialmente finanziabile si intende che il progetto è ammissibile ma le risorse rimaste dopo la copertura degli 11 progetti che hanno ottenuto un punteggio migliore non sono sufficienti per dare il via libera alla riqualificazione di Piano Zucchi. Un beffa!

Tirando le somme la Madonie rimangono a bocca asciutta. Risultano infatti non finanziabili tutti gli i progetti presentati per il nostro territorio. Ed in particolare quello del Comune di Geraci Siculo per la sistemazione della rete sentieristica ricadente nel territorio del Comune; quello del Comune di Petralia Sottana per la valorizzazione del “Sentiero Italia” nel tratto che va da Petralia Sottana a Piano Battaglia, mediante il recupero di impianti sportivi e della sentieristica esistente, la tematizzazione del sentiero con l’istallazione di impianti ludico sportivi e il potenziamento della didattica. Sono risultati non finanziabili anche i progetti del Comune di Isnello per la riqualificazione del sentiero geologico urbano e dei ruderi della Rocca; il progetto del Comune di Caltavuturo per la riqualificazione della Rocca di Sciara e quello del Comune di Pollina per la realizzazione della strada ciclo pedonale Rais Gerbi – Finale co parcheggio di interscambio.

È stata promossa la realizzazione di lavori pubblici che riguardano il recupero di sentieristica e di altre vie e punti di accesso per le attrattività nelle aree della Rete ecologica regionale, ma anche reti sentieristiche e ciclopedonali di connessione esterna tra le aree protette.

Gli interventi finanziati sono immediatamente cantierabili e, spiega l’assessore Cordaro: “interessano quasi tutti i territori della regione e delle isole minori e daranno grande impulso all’economia siciliana, attraverso l’impiego di fondi comunitari. Tra i progetti finanziati troviamo la realizzazione di aree verdi attrezzate per la ricreazione all’aria aperta, orti botanici, punti di osservazione, attrezzature e strutture dirette al miglioramento della fruizione del patrimonio ambientale, anche mediante il recupero di strutture non utilizzate con caratteristiche legate alle tradizioni o alla storia del territorio (come edifici rurali, mulini, etc) per la realizzazione di centri visita, punti di informazione e piccole strutture ricettive. Soprattutto grazie a questa misura, la Regione ha la possibilità di finanziare interventi rivolti alla riqualificazione di aree di particolare valore paesaggistico, ambientale, naturale, funzionale e finalizzata allo sviluppo di un turismo eco-compatibile e sostenibile, riqualificazione e riuso attrattivo di aree degradate in contesti di elevata valenza ambientale. Bene, molto bene per la Sicilia, ma non per le Madonie. 

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