Cronaca

Mafia delle Madonie, condanne per più di 100 anni in Appello

Dodici condanne ma anche diverse assoluzioni al processo di appello “Black cat” che ha svelato i nuovi assetti della mafia delle Madonie. L’Inchiesta ha di fatto confermato il ruolo ancora fondamentale che riveste il mandamento di San Mauro all’interno della consorteria criminale ma anche il passaggio dalla famiglia di Caccamo a quella di Trabia del controllo della zona litoranea.

L’inchiesta ha anche evidenziato l’esistenza di una costellazione di associati in tanti piccoli centri della provincia palermitana. Oltre a San Mauro e Trabia è emersa una rete di gregari e “capi famiglia” a Termini Imerese, Caccamo, Cerda, Caltavuturto, Montemaggiore Belsito, Sciara e Valledolmo. Soggetti che agivano quasi isolati all’interno del proprio Comune, ma forti dell’appartenenza ad un mandamento storico che proprio nei “grandi nomi” del passato trovava la sua legittimazione.

Secondo quanto svelato dall’inchiesta i nuovi capi, a seguito degli arresti dei vecchi boss e della morte di Peppino Farinella, sarebbero divenuti Francesco Bonomo (genero di Farinella) e Diego Rinella ( fratello di Salvatore Rinella, storico capomafia di Trabia) entrambi già giudicati e condannati.

Queste le condanne: Giuseppe Albanese di Polizzi Generosa 9 anni; Riccardo Giuffrè di Caltavuturo, 9 anni; Rosario Lanza di Cerda, 9 anni; Salvatore Cancilla di Trabia, 9 anni e mezzo; Nicasio Salerno di Caccamo, 15 anni; Luigi Giovanni Barone di Caccamo, 9 anni, Mercurio Bisesi di Termini Imerese, 10 anni, Loreto Di Chiara di Caccamo, 11 anni e sette mesi; Nicola Teresi di Sciara, 9 anni; Antonio Marino di Trabia, 4 anni e sei mesi; Gioacchino Martorana 2 anni e sei mesi; Savatore La Barbera 6 anni (per lui la sentenza è stata confermata) .

Assolti Ignazio Arena, Giacomo Di Dio, Benedetto Mazzeo, Francesco Saitta e Sebastiano Sudano (difesi dagli avvocati Anthony De Lisi e Salvatore Sansone). Prescrizione per Francesco Lo Medico.

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