Cefalù, il mare si paga: ormai è rimasta pochissima spiaggia libera

Redazione

Cronaca - Il caso

Cefalù, il mare si paga: ormai è rimasta pochissima spiaggia libera
Il Demanio Marittimo sta rilasciando delle “autorizzazioni brevi” della durata di 90 giorni per il Lungomare Giardina

08 Luglio 2021 - 20:17

Grazie ad un Decreto dell’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente, l’Ufficio del Demanio Marittimo sta rilasciando delle “autorizzazioni brevi” della durata di 90 giorni per la concessione, come spiagge attrezzate e altre attività, di tratti di arenile antistante il lungomare Giardina. Lo ha fatto sapere il sindaco della cittadina normanna Rosario Lapunzina. “È doveroso precisare che tali “concessioni brevi” – dice il sindaco – sono rilasciate in assoluta autonomia da parte dell’Assessorato, senza necessità di richiedere il preventivo parere del Comune, com’è invece espressamente previsto dalla procedura ordinaria di concessione”. Ecco perché, aggiunge il primi cittadino, “manifestiamo la forte contrarietà del comune di Cefalù, nella convinzione che vada sempre tutelato l’equilibrio tra il legittimo svolgimento dell’attività di impresa e il diritto dei cittadini, e in particolare dei residenti, a fruire della spiaggia libera, come per altro imposto dalla stessa norma citata che nel consentire il rilascio di nuove concessioni dispone che “gli spazi per le spiagge libere devono essere pienamente garantiti”.

Presso il Lungomare di Cefalù, invece, da com’è facilmente verificabile il rilascio di nuove concessioni, anche in conseguenza della orografia della costa, ottiene l’effetto di ridurre significativamente, se non di azzerare del tutto, il diritto di fruire liberamente dell’arenile. Ciò in considerazione sia dei pochi tratti di spiaggia libera rimasti, sia delle esigenze di distanziamento della normativa per il contrasto al Covid-19″.

Il combinato di questi fattori fa sì che di fatto i residenti siano costretti a scegliere tra l’ammassarsi nei pochissimi tratti di spiaggia ancora liberi, rischiando le pesanti sanzioni per le violazioni della normativa anti-Covid, pagare per avere la possibilità di fruire del mare della propria Città oppure recarsi altrove, pur abitando magari a pochi metri dall’arenile. “Questo stato di cose appare una beffa nel momento in cui la Giunta comunale, dopo anni di ritardi causati dalla mancata trasmissione da parte dell’Assessorato regionale dell’elenco delle concessioni, ha approvato il Piano di Utilizzo del Demanio Marittimo – conclude Lapunzina – Riteniamo, pertanto, che la Regione non possa e non debba più indugiare nel dare piena attuazione alla legge che prevede il trasferimento ai Comuni costieri del Demanio Marittimo di pertinenza, al fine di consentire a questi ultimi l’esercizio di una reale programmazione e l’elaborazione di politiche turistiche che possano bilanciare i giusti interessi di chi fa impresa e concorre allo sviluppo economico, con quelli dei cittadini che pagano le tasse e hanno diritto di usufruire di determinati servizi a titolo gratuito. Lo rivendichiamo non a beneficio dell’attuale Amministrazione, che per altro tra pochi mesi andrà a scadere, ma nell’interesse dell’Ente locale che rappresenta tutti i cittadini di Cefalù”.

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