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Bingo, le principali regole di un gioco tradizionale

“Bingo!”. Quante volte abbiamo sentito parlare di questa esclamazione, senza conoscerne magari il vero significato? Il termine “bingo” sarebbe una banale storpiatura di “beano”, il nome originale del gioco, inventato in Georgia. Un lontano giorno, però, in seguito ad una vittoria un giocatore americano si alzò dalla sedia gridando erroneamente “Bingo!”, parola che è risultata orecchiabile a tutti e che da allora ha persino rinominato il gioco. Le regole sono molto semplici e ricordano quelle della tombola.

Ogni giocatore acquista un numero indeterminato di cartelle prima dell’inizio della partita e partecipa a una serie di estrazioni. Lo scopo del gioco è quello di marcare sulle varie cartelle i numeri estratti di volta in volta, sperando di trovare più riscontri possibili. Proprio come nella tombola, sulle cartelle sono presenti 15 numeri, suddivisi in 3 file orizzontali da 5.

In sostanza, serve solo una bella dose di fortuna. I numeri del tabellone sono 90 e le partite possono prolungarsi anche per parecchio tempo, considerando che i premi in palio sono abbastanza particolareggiati. A differenza della tombola, il bingo si gioca in grandi sale soggette ai controlli fiscali, tanto che devono essere appositamente autorizzate dallo Stato, che richiede la sostituzione delle palline numerate ogni 5.000 partite. Un’alternativa, anche per evitare lunghe attese dovute a file e burocrazia, è rappresentata dal bingo giocabile online. Nel bingo non esistono l’ambo, il terno e la quaterna, ma c’è solo la cinquina oltre al premio che va a chi riesce a marcare tutti i numeri di una singola cartella: il “bingo” è quindi l’esatto equivalente della “tombola”, ma può conoscere parecchie sfumature che variano l’ammontare dei premi e che dipendono dalla fase della partita in cui viene effettuato il “bingo”. Quest’ultimo dà diritto alla metà degli incassi della sala, ma le cifre possono essere incrementate se si è davvero baciati dalla dea bendata.

Il “bingo one” viene aggiudicato da chi effettua il “bingo” entro l’estrazione del 46° numero, il “bingo one extra” aumenta del doppio l’importo del “bingo one”. Se si coprono tutti i numeri di una cartella tra le prime 38 estrazioni si ottiene il “super bingo”. Il “bingo oro”, “il bingo argento” e il “bingo bronzo” vanno invece rispettivamente a chi effettua il “bingo” tra la 39ª e la 43ª estrazione, tra la 44ª e la 46ª e tra la 47ª e la 53ª. Non sempre, però, le varianti del “bingo” vengono messe in palio. All’inizio di ogni partita, però, il direttore di sala è tenuto a dare comunicazione di tutti i premi presenti.

Nonostante la grande tradizione che permea la tombola, anche il bingo ha conosciuto un certo seguito nello Stivale. Ormai esiste qualche centinaio di sale per questo gioco sparse lungo il territorio nazionale. Se si pensa che il bingo è arrivato in Italia alla fine degli anni ’90 e che sta sopravvivendo anche all’era digitale, è un risultato di rilievo. Negli ultimi anni molte sale hanno chiuso proprio a fronte del successo del gioco virtuale, ma ormai anche il bingo vanta una tradizione consolidata nel nostro Paese.

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