Consumi ed economia: come viene stabilito il prezzo del petrolio e cosa influisce

Redazione

Italia - Economia

Consumi ed economia: come viene stabilito il prezzo del petrolio e cosa influisce
È tornata forte la richiesta da parte dei cittadini di capire come viene stabilito il prezzo del petrolio

20 Novembre 2021 - 17:02

Con il recente caro del petrolio e il relativo incremento dei prezzi di tutti i beni ad esso correlati – primo fra tutti il carburante, ma anche prodotti cosmetici o vestiari – è tornata forte la richiesta da parte dei cittadini di capire per larghe linee come viene stabilito il prezzo del petrolio, da chi e cosa influenza direttamente, oltre che gli aspetti già nominati. Nonostante tutto, però, il mercato del greggio è fondamentale per la stabilità economica e la vita sociale visto che ormai la maggior parte della società basa il suo funzionamento proprio su questo scarso bene presente in natura, tale per cui è impossibile farne a meno.

Quello del greggio è infatti uno dei mercati più osservati da analisti e investitori per una molteplicità di ragioni: innanzitutto, questo è sostanzialmente il motore della quasi totalità dei macchinari, mezzi di trasporto e riscaldamenti sia economici pubblici che privati. Questo motivo è possibile affermare che il petrolio sia fondamentalmente il cavo trainante dell’economia globale. Il suo andamento è analizzato da varie borse e indici e la sua fluttuazione, in virtù della grande rilevanza, è oggetto di studio degli investitori che, di conseguenza, tentano di speculare su questo mercato allo scopo di creare ingenti guadagni, sebbene facendo conto di assumersi qualche rischio ed esporsi a perdite.

Come viene determinato il prezzo del petrolio?

Innanzitutto bisogna partire dal fatto che il valore del greggio viene espresso secondo la particolare relazione dollaro su barile: l’unità di misura che si utilizza è il gallone Americano, su una base di partenza di 42 dollari al gallone che corrisponde a circa 159 litri. Da questa base di partenza che ha radici storiche di dipana un complesso meccanismo economico per stabilirne il prezzo.

La quotazione del petrolio non è infatti data dalla sola convergenza fra curva di domanda e offerta: sebbene l’incremento fra domanda e offerta abbiano un risvolto importante, come ad esempio l’aumento di richiesta da parte di un paese con una scarsa capacità produttiva, ad influire alle stesso modo sul costo del greggio sono anche stagionalità e condizioni meteorologiche, sia quelle prevedibili che imprevedibili, oltre che la speculazione in borsa che ne deriva sui future a seconda delle crisi politiche, situazioni che sono spesso frequenti nei paesi del medio-oriente, principali produttori dello stesso.

Infine, come conferma anche Bafin, a definire e far lievitare il prezzo del petrolio influiscono anche le scorte di petrolio – che viene solitamente creato da parte dei fornitori nel caso di malura dello stesso, ad un prezzo naturalmente più alto – che viene utilizzato nel caso di deficit delle forniture che possono derivare tanto dagli imprevisti precedenti che da altre motivazioni. Anche l’Opec, che è l’acronomico dell’Organizzazione dei Paesi Esportatori di greggio, a volte fa lievitare il prezzo del petrolio per motivazioni economiche o politiche.

Cosa influenza l’aumento del costo del petrolio?

A toccare in maniera più tangibile le persone è il riflesso che l’aumento del prezzo del petrolio riversa sulla società. Oltre ad essere utilizzato come combustibile, infatti, il petrolio è utilizzato per produrre anche elettricità e altri beni fondamentali o utili a cui ormai è difficile rinunciare. come affermano anche gli esperti di Europar2010 un aumento importante nel costo del dollaro al barile ha impatti importanti sull’inflazione che in questo caso è spinta dai costi della produzione e non dalla domanda aggregata.

Questa ha un’influenza non indifferente sui prezzi al consumo che possono avere anche effetti secondari, come una ridotta capacità del potere di acquisto degli stipendi attuali. A subirne maggiormente diventano allora le imprese, che vedono schizzare i costi di produzione di beni e servizi senza che ad esse corrisponda una completa risposta da parte dei consumatori. A trarne effetti benefici sono solitamente gli investitori del settore che però devono fare i conti con una necessità predittiva degli sbalzi di prezzi che è fortemente aleatoria e rischiosa.

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