Il deputato Lugi Sunseri si autocandida alla presidenza della Regione

Michele Ferraro

Politica - Elezioni regionali

Il deputato Lugi Sunseri si autocandida alla presidenza della Regione
La proposta del deputato del Movimento 5 Stelle: "un doppio turno di primarie, prima all'interno del partito e poi con gli altri partiti della coalizione"

07 Gennaio 2022 - 08:25

Le voci circolavano già da tempo, ma con una intervista rilasciata al giornalista de La Sicilia, Mario Barresi, il deputato regionale di Termini Imerese, Luigi Sunseri, sgombra il campo dai dubbi e, di fatto, ufficializza la sua candidatura per la prossima corsa alla Presidenza della Regione Siciliana. «Ho dato la mia disponibilità – si legge oggi sulle colonne del quotidiano etneo – e l’ho fatto con la consapevolezza che ci sia bisogno di assumere decisioni importanti e difficili, perché solo con un drastico cambio di passo si potrà restituire speranza a questa terra. Io, come ho sempre detto, ci sono e ci sarò».
Salgono così a quattro i potenziali candidati del Movimento 5 Stelle, tutti maschi: il segretario regionale del partito Cancelleri, il capogruppo all’ARS Di Paola, l’ex iena Giarrusso e adeso anche il deputato termitano Luigi Sunseri, classe 1985, alla prima esperienza in assemblea regionale grazie ai 5.258 voti raccolti nel 2017.
La ricetta di Sunseri per scogliere il nodo del candidato è semplice: un doppio turno di primarie, prima all’interno del partito e poi con gli altri partiti della coalizione. «Si tratta di uno strumento che ci consentirebbe di costruire un progetto fatto di donne e uomini di spessore. Niente giochi di palazzo, la gente è stanca. Vuole guardarci in faccia e sentirsi rassicurata. Occorre coinvolgere i soggetti con cui costruire un percorso virtuoso, che abbia al centro la Sicilia, E con un unico parametro di riferimento: la meritocrazia. Perciò l’idea delle primarie, prima di partito e poi di coalizione, a me piace, perché ritengo si tratti di uno strumento efficace e necessario per affrontare con forza una campagna elettorale che non sarà semplice. L’idea non è soltanto quella delle classiche primarie del “banchetto” del Pd, ma anche quella di utilizzare forme di partecipazione di cui la tecnologia ci consente di avvalerci»

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