Ospedale di Petralia, i Sindacati: “Non ci accontenteremo delle briciole”

Fabio Di Gangi

Cronaca - Ospedale

Ospedale di Petralia, i Sindacati: “Non ci accontenteremo delle briciole”
Incontro sul futuro dell’ospedale di Petralia Sottana

19 Febbraio 2022 - 14:07

A Petralia Sottana nell’aula consiliare del comune si è svolto  il primo incontro del comitato di lotta permanente indotto dalle segreterie zonali di Cgil e Cisl. All’incontro erano presenti i sindaci delle Alte Madonie e i deputati Mario Caputo e Giuseppe Lupo. In collegamento streaming anche gli onorevoli Claudio Fava e Antonello Cracolici. Sul tavolo dei sindacati le criticità in cui versa l’Ospedale Madonna dell’Alto e la pioggia di milioni in arrivo dal Pnrr. A poche ore dall’intesa Asp-Giglio, i responsabili zonali Cgil e Cisl, Calogero Spitale e Gandolfo Madonia, hanno così replicato alle novità già anticipate dall’assessore regionale alla salute Ruggero Razza: “non ci accontentiamo delle briciole e non vogliamo elemosine – sottolineano i due sindacalisti – la classe politica ha smantellato il nostro ospedale rendendolo inefficiente sotto ogni punto di vista. Pretendiamo che vengano ripristinati i punti nascita e i reparti di cardiologia e ortopedia. Inoltre, è stato depotenziato e soppresso il laboratorio analisi ormai diventato un centro prelievi. Mancano circa 70 unità che via via dal blocco delle assunzioni del 2008 e coi vari tagli alla sanità, sono uscite senza più essere reintrodotte. I contratti a tempo determinato hanno gravemente danneggiato un sistema già malato, proporre il precariato è una scelleratezza. I fondi del Pnrr sono un’occasione ghiotta per il territorio e dobbiamo coglierla in pieno. Bisogna sfruttare queste risorse per svoltare e dare una sterzata decisiva”. Alza i toni il deputato del Pd Giuseppe Lupo: “manca trasparenza, il governo regionale scopra le carte sul Pnrr e apra al dialogo con sindaci e organi sindacali”. Pessimista e pesantissime le dichiarazioni di Alvise Stracci, medico in pensione ed ex sindaco di Alimena: “Ho iniziato con le riunioni e le proteste troppo tempo fa. Conosco la sanità madonita più di tutti. Il Pnrr è follia, noi non abbiamo nulla. Rimodulazione del nulla? Quale personale? Quali progettazioni e concorsi? Dove trovare i medici che dovrebbero rimodulare l’ospedale di Petralia? E’ un disastro. La rimodulazione porterà alla chiusura definitiva. Dobbiamo portare le nostre proposte a Palermo, quantomeno non avremo rimorsi per non aver detto nulla”. Duro lo sfogo di Calogero Cerami, componente comitato pro ospedale: “la politica massacra le Madonie. Perché? Un lento declino iniziato nel 2013 con il taglio dell’unità operativa di cardiologia e successivamente dell’ortopedia. Nel 2015 non viene concessa la deroga al punto nascite per una questione di numeri e per concludere nel 2019 il depotenziamento del laboratorio analisi e la trasformazione in punto prelievi. Naturalmente vengono tolti anche i tre posti di ginecologia. E’ una vergogna, qualsiasi governo ci massacra e i sindaci non sorvegliano adeguatamente”. Speranzoso il commento del deputato Mario Caputo, componente commissione attività produttive: “Bisogna adoperarsi. L’ospedale di Petralia deve essere assolutamente potenziato. Servono i fatti e dobbiamo tutti insieme sorvegliare e verificare. La mia attenzione proseguirà”. Tuona anche Leonardo Neglia, sindaco di Petralia Sottana: “noi sindaci siamo stati più volte tirati in ballo e accusati di non essere presenti. Siamo stati presenti in tutti i passaggi fondamentali, siamo usciti fuori dalle Madonie avendo interlocuzioni continue con l’assessore regionale Razza e il direttore generale Asp Daniela Faraoni. Abbiamo avuto anche confronti aspri e serrati. La pandemia purtroppo ha fatto saltare determinati accordi siglati in precedenza ma noi non molliamo. Siamo presenti e continueremo a vigilare”.

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