La Diocesi di Cefalù accoglie le prime famiglie in fuga dall’Ucraina

Redazione

Cronaca - In arrivo tre mamme e i loro cinque figli

La Diocesi di Cefalù accoglie le prime famiglie in fuga dall’Ucraina
La Diocesi lancia anche una raccolta fondi per far fronte ai bisogni delle popolazioni in guerra

04 Marzo 2022 - 17:15

Nei prossimi giorni in arrivo tre mamme e i loro cinque figli. La diocesi inoltre coordina l’accoglienza di altri profughi ucraini e lancia una raccolta fondi per far fronte ai bisogni delle popolazioni in guerra. La situazione del conflitto tra Ucraina e Russia peggiora di ora in ora e tutti siamo chiamati a farci prossimi alle Comunità in guerra. Per questo motivo la Diocesi di Cefalù, a partire dall’8 marzo, accoglierà 3 mamme e i loro 5 figli presso una struttura del Seminario diocesano.

L’iniziativa era stata anticipata dal vescovo, Monsignor Giuseppe Marciante, durante la Veglia di Preghiera che si è tenuta in Basilica mercoledì scorso, in occasione della Giornata di Preghiera e Digiuno indetta da Papa Francesco. In risposta alle tante telefonate giunte in questi giorni in Curia di famiglie che hanno mostrato la propria disponibilità ad accogliere mamme e bambini in fuga, la Diocesi ha deciso di coordinare una rete di ospitalità. È possibile inviare la propria disponibilità compilando on line un modulo da far pervenire in Curia alla mail sosucraina@diocesidicefalu.org.

Con questo spirito inoltre il servizio ausiliare Caritas diocesana promuove una raccolta fondi per far fronte ai bisogni delle popolazioni che si trovano nei territori in guerra e nei Paesi al confine che da giorni in prima linea lavorano per garantire le prime necessità a quanti scappano dalla guerra. Sarà possibile partecipare alla raccolta fondi sul sito caritascefalu.ito utilizzando l’iban della Caritas IT86G0200843260000103128488 (causale SOS UCRAINA). “Al Dio della pace e non della guerra – dicono dalla Diocesi – che è Padre di tutti, non solo di qualcuno, che ci vuole fratelli e non nemici, innalziamo la nostra preghiera”.

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