Zone Montane, Governo approva Ddl: scuola, sanità, servizi, ecco cosa cambia

Redazione

Cronaca - Su proposta del ministro Gelmini

Zone Montane, Governo approva Ddl: scuola, sanità, servizi, ecco cosa cambia
Introduce misure organiche finalizzate a favorire lo sviluppo economico dei territori montani

12 Marzo 2022 - 11:01

Il Consiglio dei Ministri del 10 marzo, su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie Mariastella Gelmini, ha approvato, in esame preliminare, un disegno di legge recante “Disposizioni per lo sviluppo e la valorizzazione delle zone montane”. Il provvedimento introduce misure organiche finalizzate a favorire lo sviluppo economico e la ripresa di tanti territori che avranno l’opportunità di diventare sempre più una risorsa per il Paese. Il ddl, inoltre, si pone l’obiettivo di contrastare lo spopolamento della montagna italiana, raccogliendo in un testo unitario e sistematico interventi normativi per la riduzione delle condizioni di svantaggio dei Comuni montani. Il disegno di legge regolamenta l’individuazione dei Comuni montani e disciplina i parametri ulteriori per accedere agli incentivi e ai sostegni previsti. Il disegno di legge interviene, in modo particolare, attraverso lo sviluppo dei seguenti punti: sanità di montagna; scuole di montagna; servizi di telefonia mobile e accesso a internet; incentivi agli imprenditori agricoli e forestali; misure fiscali di favore per le imprese montane “giovani”; misura “Io resto in montagna”.

“L’approvazione della nuova legge sulla montagna rappresenta un momento estremamente importante per tanti territori che aspettavano da quasi trent’anni un provvedimento organico, necessario per favorire lo sviluppo di molti Comuni svantaggiati, per valorizzare le specificità delle terre alte, e per contrastare lo spopolamento. L’impegno che prevediamo con questo disegno di legge è coerente con gli sforzi del nostro esecutivo per ricucire il Paese e ridurre i divari esistenti”, dice Mariastella Gelmini, ministro per gli Affari regionali e le autonomie.

“La Strategia nazionale per la montagna italiana, che verrà finanziata grazie al Fondo per lo sviluppo delle montagne italiane per il quale l’ultima legge di bilancio ha previsto lo stanziamento di 100 milioni per il 2022 (prima erano 29,5 milioni) e 200 milioni a decorrere dal 2023 – aggiunge la Gelmini – Il disegno di legge si pone l’obiettivo di garantire anche in montagna la fruibilità di tutti i servizi essenziali, dalla sanità alla scuola: chi sceglie di fare il medico o il professore in Comuni montani avrà delle agevolazioni; sono previsti incentivi per lo sviluppo dei servizi di telefonia mobile e per l’accesso a internet; avremo un credito di imposta per gli imprenditori agricoli e forestali che esercitano la propria attività nei Comuni montani; ci saranno misure fiscali di favore per i giovani con meno di 36 anni che avviano una propria impresa in montagna; e la misura ‘io resto in montagna’: detrazioni sul mutuo per chi, con meno di 41 anni, acquista una prima casa in un Comune montano”.

“Questo complesso di misure va ad inserirsi in una strategia generale che vede le montagne italiane protagoniste anche nel Piano nazionale di ripresa e resilienza, con le green communities, di cui il Dipartimento per gli Affari regionali e le autonomie è amministrazione titolare – prosegue – Le green communities assolvono a due diverse funzioni: da una parte rinforzare i rapporti tra aree montane e rurali in vista della maggiore tutela e valorizzazione di beni comuni di generale fruibilità, dall’altra innescare un virtuoso rapporto sussidiario di scambio con le realtà urbane. Il Consiglio dei ministri oggi ha compiuto un passo determinante nella giusta direzione, adesso mi auguro che questo disegno di legge possa essere rapidamente esaminato ed approvato dal Parlamento”.

“È giusto avere attenzione per chi vive nelle zone di montagna. Per questo abbiamo approvato oggi un disegno di legge che prevede anche agevolazioni e incentivi per i professionisti sanitari che scelgono di lavorare nei comuni montani. Il diritto alla salute deve essere garantito dappertutto”. Lo sottolinea su Facebook il ministro della Salute Roberto Speranza commentando il disegno di legge recante ‘Disposizioni per lo sviluppo e la valorizzazione delle zone montane’ approvato oggi dal Consiglio dei ministri.

“I comuni montani e le aree interne sono e devono sempre più diventare il motore per lo sviluppo armonico dell’intera nazione e la recente approvazione del disegno di legge sulla valorizzazione delle zone montane da parte del Consiglio dei Ministri è un primo passo per sostenere la crescita di questi territori e per contrastarne lo spopolamento – dice Leoluca Orlando, presidente di Anci Sicilia – Il provvedimento introduce misure organiche finalizzate a favorire lo sviluppo economico e la ripresa di tanti territori che avranno l’opportunità di diventare finalmente i luoghi dove la salvaguardia dell’ecosistema e la qualità della vita potranno coniugarsi”.

“Finalmente il Governo accoglie la necessità di porre in essere politiche differenziate in favore dei piccoli comuni montani che hanno esigenze diverse rispetto alle altre aree del Paese – aggiunge Filippo Dolce, coordinatore regionale Anci Sicilia per i piccoli comuni – Nell’ultimo decennio abbiamo assistito all’avvio di un processo di desertificazione demografica che, oggi più che mai, necessita di provvedimenti e di uno stanziamento di risorse immediati che garantiscano, servizi efficienti, fiscalità di vantaggio e infrastrutture adeguate”. “Salvare l’identità culturale di questi luoghi, incentivare l’attività imprenditoriale, ottimizzare la rete dei servizi, soprattutto in ambito scolastico e sanitario, è un atto dovuto alle nuove generazioni. Per innescare un cambio di tendenza e per evitare che questo stato di abbandono diventi irreversibile – conclude il presidente Orlando – sono necessarie azioni mirate e provvedimenti urgenti. Ci auguriamo adesso che il Parlamento faccia la sua parte approvando definitivamente la norma”.

“Accogliamo con favore il Ddl proposto dal ministro Gelmini – dice Vincenzo Lapunzina, presidente dell’Associazione zone franche montane Sicilia – Tuttavia, per le Terre alte di Sicilia non è bastevole a invertire il fenomeno di desertificazione umana e imprenditoriale in atto. Riteniamo che in Sicilia l’unica strada percorribile sia la conclusione dell’iter istitutivo le zone franche montane, misura di politica economica approvata dall’Ars il 17 dicembre 2019, che sta segnando il passo al Senato, per una incomprensibile presa di posizione del Governo Musumeci. La misura fiscale proposta alle Camere, dal Governo Draghi e destinata alle zone montane d’Italia, per la parte che riguarda gli operatori economici, si tradurrebbe in credito d’imposta. Per potere utilizzare questa agevolazione occorre almeno un debito fiscale pari al credito ottenuto e come tale compensabile. Quindi se preliminarmente non si è investito non si è generata una posizione fiscale negativa e non si potrà ottenere il credito d’imposta. Le Terre alte di Sicilia, per la specialità statutaria della Regione, potrebbero puntare molto più in alto e diventare attrattive per investimenti che produrrebbero posti di lavoro, quindi, ragioni concrete per restare in montagna. Abbiamo già una legge, al Senato aspettano, da mesi, che il presidente Musumeci accetti la formulazione che gli Uffici della Ragioneria Generale dello Stato hanno delineato, interpretando le aspettative delle Commissioni di Palazzo Madama e del rappresentante del Governo delegato a seguire la materia”. FOTO WIKIPEDIA Creative Commons Attribution 2.0 Generic

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