Più di 100 famiglie ad Agrigento per riscoprire l’importanza dell’amore familiare

Redazione

Eventi - Ordine Francescano Secolare di Sicilia

Più di 100 famiglie ad Agrigento per riscoprire l’importanza dell’amore familiare
L’evento “Come a Cana”, giunto all’undicesima edizione, è organizzato dall’Ordine Francescano Secolare di Sicilia

27 Aprile 2022 - 18:47

Si è concluso ieri nello splendido scenario della Valle dei Templi un intenso fine settimana che ha visto coinvolte oltre 100 famiglie provenienti da tutta la Sicilia. Dopo la parentesi pandemica, il nuovo consiglio dell’Ordine Francescano Secolare di Sicilia (eletto lo scorso settembre dall’assemblea composta da oltre 160 fraternità presenti in tutta l’isola) tra le tante attività programmate (tra le quali spicca il primo Meeting Francescano del Mediterraneo in programma a Favara dal 24 al 26 giugno) volte all’annuncio del messaggio evangelico ed alla presenza attiva e propositiva dei laici francescani nella Chiesa e nella società, ha voluto riprendere con grande entusiasmo uno degli eventi più belli ed importanti organizzati dal Terz’Ordine Francescano.

L’XI edizione di “Come a Cana” quest’anno ha avuto come titolo “L’amore familiare: vocazione e via di santità”, in piena sintonia con la Chiesa universale che quest’anno celebra il X incontro mondiale delle famiglie e che dà la possibilità di viverlo in maniera multicentrica e diffusa all’interno delle comunità particolari. “La santità non è qualcosa di irraggiungibile – ci dice il gangitano Giovanni Mocciaro, consigliere regionale OFS e responsabile della pastorale familiare, che insieme alla moglie Antonella, alle famiglie della commissione ed al resto del consiglio ha organizzato l’evento – la santità è una via percorribile dove ogni famiglia nella propria quotidianità, fatta di ferite e di gioia, di scontri e di incontro, di sbagli e di perdono, di momenti di stasi e di slancio verso l’eternità, è chiamata a rispondere con amore ed a riscoprire la presenza di Gesù che rende straordinario il matrimonio degli sposi cristiani”.

I circa 300 partecipanti hanno ascoltato con vivo interesse i racconti dei credibili testimoni di ordinaria santità che, nonostante le immani fatiche riservate loro dalla vita continuano a credere ed a puntare tutto sul sacramento del matrimonio e sull’indissolubilità dell’amore coniugale. Intenso e vario il susseguirsi di coloro che hanno raccontato la bellezza dell’essere famiglia durante i due giorni trascorsi assieme in un clima di letizia tipicamente francescana. Dopo la Celebrazione Eucaristica presieduta nel pomeriggio di domenica 24 aprile dall’Arcivescovo di Agrigento, Mons. Alessandro Damiano, il ministro della fraternità regionale Carmelo Vitello ha aperto i lavori dando il benvenuto con il gioioso saluto di Pace e Bene di San Francesco, ed accogliendo con queste parole i fratelli e le sorelle partecipanti all’incontro: “Come ‘famiglia di famiglie’ siamo chiamati a riscoprire la bellezza del matrimonio e dell’amore familiare come autentica vocazione e via di santità da vivere nell’essenzialità della vita ordinaria. Oggi abbiamo un’opportunità per condividere la bellezza del ritrovarsi insieme e accogliere parole significative che diventino speranza per il cammino della vita coniugale”.

I coniugi Mocciaro, sensibili alle tematiche familiari ed impegnati da diversi anni nella cura e nella promozione della famiglia, hanno dunque presentato il programma e gli ospiti invitati. Dopo la forte testimonianza di fede di Eliana Boncori, sposa di Giuseppe Carmina, una delle vittime della tragedia di Ravanusa del dicembre scorso, è stata la volta di Giovanna Inì e Franco Giavatto, responsabili della casa famiglia Santa Chiara di Scicli e referenti nazionali delle case famiglia della Comunità Papa Giovanni XXIII che hanno trasformato la loro vita matrimoniale rendendola feconda nonostante gli impedimenti.

In serata, Fra’ Giuseppe Di Fatta ha deliziato le orecchie ed i cuori delle famiglie con una riflessione sulla benedizione nuziale intervallata da alcuni dei suoi meravigliosi canti. Il 25 aprile le famiglie hanno iniziato la giornata con la preghiera delle lodi mattutine e, subito dopo, si sono immerse nell’ascolto della catechesi tenuta da un altro madonita, don Paolo Cassaniti, assistente spirituale dell’Ufficio di Pastorale Familiare della Diocesi di Cefalù e moderatore della cura pastorale della stazione missionaria “Paolo, Aquila e Priscilla” di Piano Zucchi. Il giovane sacerdote ha condotto le coppie in un percorso di riflessione sul sacramento del matrimonio e sulla centralità della famiglia all’interno della Chiesa. La mattinata si è conclusa con la gioiosa e concreta esperienza di fede vissuta da Miriam e Leonardo Liotta, una coppia di Sciacca che stupisce per la semplicità e l’autenticità della loro vita, illuminata dalla storia di conversione di Maria Chiara Mangiacavallo, sorella di Miriam, salita al Padre nel 2015 dopo un periodo di malattia vissuto come momento di preparazione all’incontro con il suo “Sposo”.

La giornata si è conclusa nel pomeriggio con una passeggiata al Giardino della Kolimbetra, dove nell’incantevole Valle dei Templi le famiglie hanno pregato in un momento di Adorazione Eucaristica il Signore Gesù, tornando alle proprie case e nelle proprie comunità ricchi di grazia e di gioia, come sottolinea Antonella Ferraro, moglie di Giovanni: “Siamo abituati a vedere attorno solo il male e ciò che c’è di negativo, ma in questi giorni abbiamo visto la bellezza incarnata. Volti felici, occhi sorridenti, cuori consolati, gioiosa fraternità, tante famiglie forse ferite ed affaticate dalle vicissitudini della vita, ma piene di speranza. Abbiamo goduto di tanto AMORE, donato in modo gratuito, abbiamo toccato tanto bene. E cosa c’è di più bello in questo mondo?”

 

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