Tragedia in cantiere a Cefalù, geometra muore cadendo da un capannone

Redazione

Cronaca - Raddoppio ferroviario

Tragedia in cantiere a Cefalù, geometra muore cadendo da un capannone
A perdere la vita Antonio Tamburo, di Lascari. Pasquale De Vardo (Feneal Uil): "Basta con questa mattanza"

21 Luglio 2022 - 12:50

Ancora un morto sul posto di lavoro. Questa volta tragedia si è consumata a Cefalù, presso il cantiere del raddoppio ferroviario della Toto Costruzioni. A perdere la vita è stato Antonio Tamburo, geometra di Lascari che si trovava sul tetto di un capannone del cantiere da dove, per causa ancora da accertare, è caduto perdendo la vita dopo un volo di circa quattro metri. L’operaio non aveva l’imbracatura, é caduto da quattro metri sbattendo il mento. È morto sul colpo.

“La mattanza delle morti bianche prosegue drammaticamente senza sosta e senza clamore. Ci stringiamo attorno all’immenso dolore della famiglia e piangiamo insieme a loro la scomparsa del geometra Antonio Tamburo che ha perso la vita cadendo dal tetto di un capannone presso il cantiere della Toto Costruzioni a Cefalu. Purtroppo, come accade da troppo tempo, i caduti sul lavoro non fanno notizia e, alla stregua di un vergognoso bollettino di guerra, le vittime aumentano giornalmente. Il suo sacrificio non può restare impunito! Auspichiamo un fermo, deciso e rapido intervento della Magistratura che punisca eventuali responsabilità. Comunichiamo sin d’ora che la Feneal-Uil si costituirà parte civile nell’eventuale procedimento penale che scaturirà a seguito dell’inchiesta giudiziaria”, così il segretario generale della Feneal Uil Tirrenica Messina Palermo Pasquale De Vardo che conclude: “A seguito di questo ulteriore tragico episodio chiediamo ancora una volta, che si proceda ad una forte attività di contrasto alle illegalità e, in tal senso, invitano l’Ispettorato del Lavoro e lo Spresal a svolgere una lotta senza quartiere per colpire le troppe negligenze in termini di formazione e prevenzione e spesso le troppe illegalità che giornalmente registriamo e denunciamo, andando in giro per cantieri, chiediamo di punire i responsabili, ricordando che la formazione e la prevenzione camminano di pari passo con la repressione”.

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