Le mille sfumature di Rosa D’Alberti: a Petralia Sottana la sua mostra di tele

Fabio Di Gangi

Cronaca - Dal 28 ottobre

Le mille sfumature di Rosa D’Alberti: a Petralia Sottana la sua mostra di tele
La personale si intitola "Animula Vagula Blandula"

18 Ottobre 2022 - 11:24

“Animula Vagula Blandula”. Al via dal 28 ottobre a Petralia Sottana la mostra personale di pittura di Rosa D’Alberti. In occasione della festa dei sapori madoniti d’autunno, le tele di Rosa, immergeranno in uno strepitoso foliage il piccolo gioiello madonita. “Dipingo da quando avevo 16 anni – sottolinea l’artista – ho sempre trovato, nella pittura, quel canale di sfogo a emozioni che non avrebbero avuto altre voci. Nel corso degli anni, l’acrilico rappresentato su alcune tele, ha costituito una collezione casuale e fortuita di immagini che posso dire essere “espressioni di espressioni” diverse. Si alternano colori accesi ed intensi a sfumature tenui e calde. Non ho mai avuto l’intenzione di rappresentare un soggetto in particolare che desse significato e titolo al dipinto, piuttosto ho sempre pensato che fossi io stessa nell’atto di dipingere. D’altronde, cos’è l’arte se non l’espressione dell’ego”?

Rosa D’Alberti, classe 1996, nasce e cresce a Petralia Sottana. Inizialmente convinta di seguire le orme del padre medico sbaglia liceo, università e intuizione. Per Rosa ci sono da sempre due stimoli forti: quello razionale, logico del padre e quello estroso e creativo della madre. Ad un certo punto sceglie di assecondare quest’ultimo, iscrivendosi all’Accademia delle Belle Arti per dare libero sfogo alle sue passioni: quella per l’arte e per il bello. Una scelta che si rivela vincente. Ma Rosa ha veramente del tutto abbandonato la via scientifica? Una strada può davvero esistere senza l’altra? O sono piuttosto due anime che continuano a fondersi e a nutrirsi a vicenda? “Nelle tele di Rosa – spiega Giulia Monaco, biografa dell’artista – il dualismo tra due anime contrapposte si avverte in maniera chiara. Netto contrasto tra i colori commentari, pennellate decise utilizzate per ritrarre volti evanescenti, figure di spalle di cui possiamo solo immaginare i lineamenti. È forse una continua e incessante ricerca di un’identità, identità che è un continuo divenire, e che, come la sua arte, continua a mutare”.

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