Regione

Numero di lauree in Sicilia: la statistica preoccupante

L’Italia è penultima in Europa per numero di laureati. Secondo le ultime stime infatti solo il 28% della popolazione tra i 25 e 34 anni è riuscito a raggiungere il titolo accademico, contro il 41% della media europea. Un dato allarmante alla luce soprattutto delle sfide del futuro, che richiedono competenze avanzate per poter avere un ruolo centrale a livello internazionale. Basti pensare che secondo l’Agenda 2020 siglata con la comunità europea il target da raggiungere era il 40% di persone con un titolo d’istruzione terziaria nel 2020. Il prossimo step è del 45% entro il 2030. Questo divario tra Italia e Europa è determinato da un sistema che non riesce a creare le basi per portare gli studenti a conseguire titoli qualificanti o specializzazioni come il livello di istruzione terziario. In una recente ricerca pubblicata da Save The Children, in Italia il 13% dei giovani abbandona la scuola prima della maturità negandosi quindi numerose opportunità di ingresso nel mondo del lavoro. La dispersione scolastica purtroppo aumenta nei territori dove la scuola ha meno disponibilità di risorse e strumenti, in particolare nelle regioni del Sud. Ed è proprio una regione del Sud a destare le maggiori preoccupazioni: la Sicilia.

Sicilia ultima per numero di laureati

L’analisi svolta da OpenPolis sulla situazione dei laureati in Italia colloca la Sicilia all’ultimo posto tra le regioni d’Italia per numero di laureati. Nel 2020 solo il 20,10% degli studenti siciliani con un’età compresa tra i 25 e i 34 anni ha conseguito la laurea. Enna ha il dato più alto, con il 30,84%, seguono Agrigento con il 28,21% e Messina con il 27,/%. La provincia bandiera nera per numero di laureati è Trapani con il 19,1%. Tutte le altre si collocano tra il 26% e il 22%. A livello nazionale sono da evidenziare anche i dati che riguardano i tempi di conseguimento del titolo. Secondo i dati Almalaurea occorrono più di 4 anni per ottenere la laurea triennale e quasi 7 per la laurea specialistica. Tra le scelte che comportano tempi più lunghi per il conseguimento del titolo finale c’è il percorso per una laurea in giurisprudenza, che viene concluso a un’età media di 27,4 anni. Bisogna inoltre sottolineare che l’82% degli studenti di giurisprudenza è fuori corso e circa il 20% degli iscritti non prosegue gli studi dopo il primo anno. C’è da registrare tuttavia un aumento delle richieste di iscrizione alle Università telematiche riconosciute da MIUR, come Unicusano, che possono essere un’alternativa valida alla frequentazione dell’università tradizionale per chi magari non ha l’opportunità di spostarsi in un’altra città o di frequentare le lezioni in presenza. Questa opzione potrebbe favorire l’aumento del numero totale di iscritti all’università.

La situazione scolastica in Sicilia

Il numero basso di laureati è una conseguenza diretta del numero basso di diplomati che hanno deciso di proseguire con l’università e da una precedente rinuncia addirittura al raggiungimento del diploma. Sempre secondo Save The Children infatti in Sicilia l’abbandono scolastico fa segnare la percentuale record del 21,1%. Solo il 42,09% dei diplomati si è iscritto all’Università nella provincia di Siracusa, uno dei dati più bassi a livello nazionale. E non va meglio nelle altre province: a Catania il 43,5%; a Palermo e Ragusa il 47,3%; nella provincia di Caltanissetta il 47,5% e il 47,6% ad Enna. Trapani registra il 48,5% e chiude Messina come provincia più virtuosa con il 49,3%.

Share
Published by