Cronaca

Gangi, le scarpette rosse nel presepe per i bambini morti in mare

Un paio di scarpette rosse nel presepe. Una provocazione? No, ma un messaggio forte e di impatto. Lo ha voluto don Giuseppe Amato, parroco di Gangi che ha allestito un presepe all’interno della chiesa Spirito Santo del borgo madonita. E, ai piedi della statuetta della Madonna, ha inserito un paio di scarpette rosse, ormai simbolo della lotta contro la violenza sulle donne. Ma che qui hanno un altro e più importante significato. “Sono scarpe da neonato che vogliono richiamare l’infanzia violata dalla cattiveria umana – dice don Giuseppe Amato – Un richiamo forte ai tanti bambini morti in mare per l’indifferenza di chi, invece, perseguendo il “bene comune”, dovrebbe proteggerli e tutelarli, alle vite innocenti spezzate dalla guerra in Ucraina e nelle altre parti del mondo, dove la ragione e il dialogo tacciono per far posto al clamore delle armi e della distruzione, ai bambini violentati nel silenzio delle case, dagli uomini di chiesa, dalla crudeltà di un amore malato che ferisce il cuore, il corpo la psiche. Le abbiamo poste accanto a Maria, non solo per il richiamo alla capacità generativa della donna, ma perché proprio la donna è l’emblema per eccellenza della tenerezza. Papa Francesco in una omelia per la Solennità della Madre di Dio ci ricorda: “Gesù, appena nato, si è specchiato negli occhi di una donna, nel volto di sua madre. Da lei ha ricevuto le prime carezze, con lei ha scambiato i primi sorrisi. Con lei ha inaugurato la rivoluzione della tenerezza””.

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