Cronaca

Immigrazione, Albano: “Puntiamo a ricollocare migranti nelle Madonie”

“Dobbiamo uscire da un approccio emergenziale e mettere in atto, attraverso un maggiore coordinamento interistituzionale, politiche di sostegno diverse da quelle che attualmente riguardano i migranti, a livello lavorativo, sanitario, di istruzione e formazione e sociale”. Così l’assessore regionale alla Famiglia, alle politiche sociali e al lavoro della Regione siciliana, Nuccia Albano, in apertura dei lavori della prima Conferenza annuale sul fenomeno migratorio. L’assise, organizzata dall’Ufficio speciale immigrazione della Regione Siciliana, si è tenuta oggi allo Splendid Hotel La Torre, a Palermo.

“La Regione ha avviato un progetto sperimentale che prevede la ricollocazione dei migranti che sbarcano sulle nostre coste nei paesi delle Madonie, soprattutto in quelli dove lo spopolamento è maggiore: sarebbe un notevole passo avanti per integrarli a livello sia sociale che lavorativo e ne trarrebbe beneficio anche la nostra agricoltura”.

“Dobbiamo sostenere le comunità locali sul piano degli interventi finanziari e culturali per facilitare percorsi di inserimento e servizi per le famiglie. L’immigrato non va visto più soltanto come il lavoratore che risiede temporaneamente nel nostro territorio; sono sempre più numerosi i cittadini di origine straniera che vivono stabilmente nella nostra regione e, quindi, servono specifiche proposte operative sull’accoglienza e l’inclusione da inserire nel Piano triennale”.

L’iniziativa è stata l’occasione per fare il punto sull’applicazione della legge 20 del 2021. Durante i lavori, inoltre, a tutti gli attori a vario titolo coinvolti nelle questioni legate alla gestione del fenomeno migratorio sono state illustrate le linee strategiche e la nuova programmazione che saranno contenute nel Piano regionale, in fase di elaborazione da parte della struttura diretta da Michela Bongiorno.

“Il documento prodotto dall’Ufficio speciale immigrazione – ha concluso l’assessore Albano – è il frutto di un lavoro di ascolto e di analisi delle esigenze del territorio, che ci ha permesso di individuare indicazioni preziose sul modello di governance per l’attuazione del futuro Piano”.

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