Il Governo regionale taglia i fondi Snai: cancellati 4 interventi nelle Madonie

Michele Ferraro

Politica - La lettera dei Sindaci

Il Governo regionale taglia i fondi Snai: cancellati 4 interventi nelle Madonie
Dietro front della Regione che a settembre aveva messo in salvaguardia gli interventi che rischiavano di saltare a causa dei ritardi

21 Dicembre 2022 - 19:38

Un sospiro di sollievo durato appena tre mesi per i 73 Comuni siciliani interessati dalla Strategia Nazionale Aree Interne. Lo scorso mese di settembre il Governo Musumeci, con uno dei suoi ultimi atti prima del ritorno alle urne, riuscì a mettere in salvaguardia quella parte di interventi previsti dalla Snai che, a causa dei forti ritardi (in buona parte determinati dalla lentezza dei dipartimenti regionali) rischiavano di non poter essere conclusi entro la fine del 2023, termine oltre il quale si abbatterà la scure del ritiro dei fondi.
L’accordo raggiunto prevedeva di mettere in salvaguardia i fondi sugli interventi in ritardo, spostandoli sul Fondo di Sviluppo e Coesione che ha tempi più lunghi rispetto ai 12 mesi che di fatto rimangono alla SNAI. Adesso però il nuovo Governo regionale, guidato da Renato Schifani, fa dietro front e, con una delibera del 16 dicembre scorso, cancella l’intero capitolo dedicato agli interventi Snai con l’intento, sembra, di rimpinguare i capitoli di bilancio dedicati alle famiglie ed alle imprese che si trovano a fare i conti con il problema del caro energia.
Un colpo gobbo per i Comuni delle aree interne che si ripercuote direttamente anche sulla SNAI Madonie che, allo stato attuale, vede andare improvvisamente in fumo 4 importanti interventi che, solo a settembre scorso, sembravano recuperati. Ad essere definanziati sono stati il terzo lotto dello svincolo di irosa (quello che riguarda il tratto di strada che dall’uscita di Blufi arriva all’inizio del viadotto che porta allo svincolo), il progetto di illuminazione pubblica per 7 Comuni madoniti, le 6 piattaforme di biomassa previsti in altrettanti Comuni madoniti, e l’efficientamento energetico dell’Istituto Comprensivo di Alimena.
Oltre il danno si presenta la beffa perché per alcuni di questi interventi, essendo stata garantita la copertura finanziaria, erano già stati presi dai Comuni impegni vincolanti, come ad esempio gli incarichi di progettazione. Adesso la doccia fredda che ha causato un forte presa di posizione da parte dei sindaci.

“Rimaniamo alquanto sorpresi per la inspiegabile ed immotivata Delibera della Giunta regionale n. 596 del 16 dicembre 2022 che di fatto disimpegna fondi per le cinque Aree interne della Sicilia Terre Sicane, Calatino, Nebrodi, Madonie e Simeto Etna“ affermano i 76 primi cittadini in un documento comune.
“Un provvedimento – continuano i sindaci – che contraddice quanto già previsto in una precedente deliberazione regionale dello scorso mese di settembre che garantiva ai Comuni posti in salvaguardia la scadenza del 2023 degli interventi previsti finanziati con Fondi Strutturali. La salvaguardia di tali fondi si era resa necessaria per tutelare e preservare le progettazioni e le valutazioni degli interventi essenziali per i territori beneficiari, in particolar modo nell’ambito sanitario, dell’istruzione, della mobilità e del lavoro”.
“I Sindaci dei Comuni Snai – si legge – manifestano apertamente il loro disagio e la loro amarezza per quanto deciso dal Governo regionale e la procedura adottata, in quanto si è giunti a ciò senza l’opportuna e istituzionale interlocuzione. Concertazione che ritenevamo e riteniamo ancora oggi indispensabile, considerata l’importanza strategica delle risorse definanziate per dei Comuni che hanno già avviato i corretti iter amministrativi”.
E ancora: “A tal proposito si fa presente che gran parte dei lavori sono stati già assegnati grazie al decreto “sblocca cantieri” proprio perché gli interventi in Aq (Accordo Programma Quadro), quasi tutti con CUP e CIG già generati, erano state assegnate alle Aree e di conseguenza le Amministrazioni comunali hanno proceduto correttamente e nei tempi previsti alle gare dei progetti con successivi affidamenti. Si tratta, pertanto, di atti giuridicamente vincolanti”.
“Pertanto – concludono – chiediamo di aprire un tavolo istituzionale con il Governo regionale e con i Dipartimenti competenti per addivenire, con spirito costruttivo, a soluzioni idonee al fine di scongiurare scelte non compatibili con le problematiche socio-economiche e strutturali dei territori delle 5 Aree interne siciliane”.

 

 

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