Editoriale

L’ORDA DEI BARBARI

Il “Day after” è sempre peggio. Ogni lunedì siamo qui a commentare il bollettino degli infortuni a Piano Battaglia. Da quando è arrivata la neve non facciamo che raccontare gli interventi della Protezione civile e del Soccorso Alpino speleologico siciliano, costretti tutti i weekend ad intervenire a causa di continui infortuni. Un plauso va al loro instancabile lavoro e alla professionalità a cui abbiamo assistito negli ultimi anni. L’ultimo weekend ha registrato 31 interventi fra traumi e fratture, ma anche su persone colpite da malore o ipotermia, che hanno coinvolto persino una bimba travolta da uno slittino pirata.

E allora è necessario aprire una riflessione, perché non è possibile ogni lunedì dover raccontare di fratture, traumi, incidenti più o meno gravi che riguardano gli avventori della struttura sciistica madonita. Dall’altro lato dell’isola, sull’Etna, il bollettino è molto più ragionevole considerando anche il maggior numero di piste e accessi, così come gli interventi sia a Piano Provenzana sia al Rifugio Sapienza siano molto più limitati. La domanda è lecita e la risposta merita una riflessione. E’ normale che troppi inesperti provino a sciare? Perché ogni lunedì siamo costretti a fare la conta dei danni e delle persone? C’è qualcosa che non funziona, non tanto nei soccorsi sempre puntuali e precisi, ma piuttosto nell’incoscienza di chi sottovaluta la neve. Nel 2023 perché così tanta gente crede che si possa sciare senza nessuna protezione e soprattutto senza un abbigliamento adatto? Senza porsi il dubbio che un’azione incauta possa avere effetti tragici? Domande senza una risposta plausibile. Perché dobbiamo ancora raccontare di gente che a Piano Battaglia si porta dietro slittini di fortuna, se non direttamente sacchetti dell’immondizia come si faceva negli anni ’90? Perché dobbiamo assistere alla presenza di avventori che non hanno nessun rispetto per la montagna? Perché dobbiamo ancora sottolineare che ad alta quota le catene a bordo sono obbligatorie per legge e invece, assistiamo al pattinamento delle auto prossima disciplina olimpica.

Ebbene se scrivamo queste righe lo facciamo perché siamo stanchi di assistere allo scempio di gente che non ha rispetto per la Natura, per il territorio che li ospita e per le Madonie. La classica mancanza di rispetto di chi se ne frega di tutto e tutti e pretende di avere ragione, secondo la legge del più forte e del più furbo. Perché un fine settimana deve diventare un bollettino di guerra, una giornata di relax trasformarsi in un incubo sia per gli infortunati, sia per le persone che si ritrovano malauguratamente nelle vicinanze. E’ il momento di prendere atto e coscienza che la montagna non è per tutti, che non siamo abituati – a differenza degli etnei che vivono e convivono con il Vulcano – ad avere il rispetto per un luogo straordinario come le Madonie, come Piano Battaglia e le Petralie. Servono azioni drastiche come quelle di limitare l’accesso, stringere i controlli, fermare tutti coloro che non sono organizzati, a partire dalle catene a bordo. La montagna è viva ed è un modo di stare a contatto con la Natura, rispettiamo i luoghi, rispettiamo noi stessi e gli altri. Se andiamo sulle Madonie dobbiamo avere il rispetto della Natura che ci circonda e dovremmo anche conoscere quelli che sono i nostri limiti, se non sappiamo sciare è inutile inforcare gli sci, se non sappiamo controllare uno slittino, potremmo anche evitare di utilizzarlo e soprattutto evitiamo di scendere a valle con sacchetti dell’immondizia e ruote di copertone. Non siamo zulù, evolviamoci. Fino al prossimo weekend, fino al prossimo incidente.

Il sindaco Pietro Polito, di Petralia Sottana dice: “Nella sola giornata di ieri 54 autobus sono saliti a Piano Battaglia (ovviamente il sindaco parla solo della strada di collegamento che parte da Petralia Sottana, poi c’è l’altra strada, quella che sale da Isnello), più centinaia di macchine e di pulmini. Un flusso che ovviamente ci fa piacere avere, ma che considerati gli spazi attualmente disponibili nel pianoro, le aree di sosta e le vie di collegamento di cui disponiamo, non è gestibile. In particolare per i bus credo sia utile cominciare a ragionare in termini di prenotazione. Per quanto riguarda gli incidenti di ieri, ferma restando la condanna per gli incivili che mettono a repentaglio la propria salute e la salute degli altri, un ruolo decisivo lo ha svolta la neve che in larghi tratti del pianoro e della Mufara era ghiacciata. Nel giro di pochi giorni potrebbero finalmente riaprire gli impianti di risalita, questo ovviamente ci rende felici, ma ci espone alla consapevolezza di avere flussi di turisti e visitatori ancora più numerosi. Dobbiamo farci trovare pronti, penso ad esempio che potrebbe essere utile disegnare delle zone dove mettere il divieto di scivolare. Ieri ho visto con i miei occhi decine di persone che si lanciavano, con slittini o peggio altri oggetti improvvisati, giù dalle pietraie. Una cosa ovviamente pericolosissima, sulla quale dobbiamo ragionare ed intervenire urgentemente”.

E poi il capitolo ambiente. Le foto dell’articolo sono screen di un video pubblicato dalla pagina Facebook Piano Battaglia. Si vede lo schifo (non troviamo altre parole) che lasciano queste psudo-persone durante la loro visita a Piano Battaglia. Il Parco delle Madonie non ha bisogno di questi esseri incivili, ma di persone che amano la Natura e la rispettano. E lanciamo un appello alle Forze dell’ordine che, stanno comunque facendo un lavoro eccezionale: intensifichi i controlli e punisca severamente i trasgressori, siano quelli che salgono a Piano Battaglia senza i dovuti equipagiamenti, o coloro che vengono beccati a sporcare.

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