Cronaca

Ex Fiat di Termini, se la svolta arriva dall’Ucraina…

C’è forse la svolta definitiva per l’ex stabilimento Fiat (poi Blutec) di Termini Imerese? Forse. Lo scrive Nino Amadore in un articolo de Il Sole 24 ore (leggi qui). Il protagonista di questa nuova avventura si chiama Sergey Shapran (nella foto), ha 38 anni ed è il Ceo di Alumeta Group. Avrebbe scelto di investire in Italia, precisamente a Termini Imerese per produrre Brovary Aluminium Plant (Braz), componente principale della sua attività. Shapran con la sua azienda, è leader europeo nel settore dei metalli non ferrosi e detiene una quota di maggioranza del mercato interno ucraino e clienti da 30 paesi europei verso i quali esporta oggi il 90% della produzione.

“Alumeta è un’azienda per così dire giovane come giovane è lui, Sergey imprenditore con la passione per la politica e per i giornali: è suo il giornale Chestnaya Gazeta da lui fondato nel 2012 – si legge nel pezzo di Amadore – È nel 2011 che Sergei Shapran, a 26 anni, proveniente da un’esperienza di capo dell’ufficio legale dell’azienda ucraina Metalplast e prima ancora fondatore e Ceo delal società di investimento “First International Trust Capital”, decide di creare una propria azienda e di acquistare il complesso industriale di Brovary e di rilanciarlo. L’impianto, era stato costruito nel 1979 e dopo il crollo dell’Urss era andato gradualmente in bancarotta toccando il punto peggiore nel 2010″. È stato lo stesso Shapran a creare un nuovo marchio aziendale (Braz) che presto è entrato a far parte di Alumeta Group: l’azienda è passata dai 30 dipendenti del 2011 agli 800 dipendenti del 2021. Oggi l’azienda ucraina produce mediamente oltre 22.000 tonnellate di pezzi in alluminio finiti e l’assortimento dello stabilimento è di oltre 20.000 prodotti.

La guerra ha un po’ scombussolato i piani dell’imprenditore ucraino. “Il sito di Termini Imerese è la base per la strategia di crescita in Europa – dicono da Alumeta –. Cercavamo un sito in Europa già da prima dello scoppio della guerra. Il mercato è in continua espansione e dobbiamo aumentare la capacità produttiva. Sicuramente inoltre il nostro stabilimento in ucraina sarà fortemente impegnato nella produzione per la ricostruzione finita la guerra”. Un primo punto sull’investimento siciliano è stato fatto a Palermo: e in quell’occasione è emerso che il bando per l’assegnazione dell’ex stabilimento Fiat di Termini Imerese, potrebbe arrivare entro un mese. Sempre in quell’occasione il Polo Meccatronica ha illustrato i dati principali del business plan del gruppo ucraino Alumeta interessato allo stabilimento ex Fiat di Termini Imerese. L’investimento iniziale sarebbe di 41 milioni di euro, di cui 27 milioni di capitali propri e 14 di finanziamento bancario. Prevista la realizzazione di una fabbrica di produzione di profilati e componenti di alluminio, con una capacità di 1.100 tonnellate al mese. L’avvio a regime in 24 mesi e, nella prima fase, l’assunzione di 250 lavoratori. “Per avere tempi certi nel progetto abbiamo previsto intanto investimenti con capitali propri e finanziamento bancario, non è previsto al momento l’accesso ad incentivi – spiegano dall’azienda –. Sicuramente potrà essere interessante valutare gli incentivi per l’ampliamento del progetto per il trattamento/recupero di altri metalli come ad esempio il rame”.

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