Ex Blutec, altra offerta: si potrebbero produrre batterie per auto elettriche

Redazione

Cronaca - Nuovo capitolo

Ex Blutec, altra offerta: si potrebbero produrre batterie per auto elettriche
Si tratta di Italvolt Spa che intende spostare a Termini il suo progetto di una gigafactory da 3,5 miliardi di euro.

15 Marzo 2023 - 07:57

Prosegue la saga della vicenda “ex Blutec” che sembra non vedere mai la fine. E’ arrivata una nuova offerta di interesse per l’area di produzione dell’ex stabilimento Fiat a Termini Imerese. Si tratta di Italvolt Spa che intende spostare da Ivrea proprio nel comune in provincia di Palermo il suo ambizioso progetto di una gigafactory da 3,5 miliardi di euro. L’amministratore delegato, lo svedese Lars Carlstrom, presenterà la sua proposta per lo stabilimento ex Blutec al sindaco, ai consiglieri comunali, ai deputati regionali e politici del comprensorio e ai sindacati.

La società piemontese è molto giovane. Nata nel 2021, intende produrre batterie elettriche che saranno il fulcro dello sviluppo dell’intera svolta che punta proprio alla mobilità elettrica. Il progetto originale era quello di realizzare la fabbrica nell’ex Olivetti ad Ivrea, ma non mai è decollato nonostante l’accordo sottoscritto con Prelios, da qui la scelta del management di spostarlo e per farlo si è scelto il salto dal Piemonte alla Sicilia. L’area industriale, prima della Fiat, è passata in mano alla Blutec, da 4 anni in amministrazione controllata. E proprio i commissari straordinari stanno predisponendo il bando per l’assegnazione dell’area industriale che potrebbe essere pubblicato dopo la convocazione del tavolo, previsto per i primi giorni di aprile, al ministero per le Imprese e il made in Italy che dovrebbe dare anche il via libera all’accordo di programma per l’area industriale complessa di Termini Imerese.

Non è la prima importante offerta per quest’area industriale. Qualche tempo fa si era fatto avanti l’imprenditore ucraino Sergey Shapran, che intende realizzare una fabbrica per la produzione di alluminio, investendo nella fase iniziale 50 milioni di euro capitali propri e assorbendo almeno 300 lavoratori.

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