Le Madonie si mobilitano per salvare l’ospedale di Petralia Sottana

Fabio Di Gangi

Cronaca - Sanità

Le Madonie si mobilitano per salvare l’ospedale di Petralia Sottana
Tutti i sindaci hanno espresso anche le loro perplessità sulla nuova rimodulazione ospedaliera

09 Ottobre 2023 - 14:45

Dall’1 gennaio 2024 il reparto di Medicina del nosocomio “Madonna dell’Alto” di Petralia Sottana rischia di non garantire la continuità assistenziale. È clamoroso quanto si apprende dagli ultimi risvolti dopo il preavviso di dimissioni da parte di uno dei tre medici che compongono la sezione della struttura ospedaliera delle alte Madonie. Dal nuovo anno, infatti, il medico internista Giuseppe Dinolfo, non farà più parte dell’équipe del comparto di Medicina andando a ricoprire il ruolo di medico di base.

“Situazione drammatica – spiega Francesco Gennaro, consigliere comunale del gruppo ‘SìAmo Petralia Soprana’ – due medici non potranno garantire alcuna attività, chi di competenza intervenga. Si rischia la chiusura di un altro pezzo importante, il momento è critico. Bisogna intervenire immediatamente trovando delle soluzioni adeguate prima che sia troppo tardi”. Intanto, ieri pomeriggio, nell’aula consiliare del comune di Petralia Soprana, il comitato cittadino di Petralia Sottana e le consulte giovanili delle Madonie, in un’assemblea pubblica, hanno incontrato gli amministratori madoniti e le varie associazioni e movimenti pro ospedale per discutere delle criticità del nosocomio. Da più parti è stato suggerito di consegnare al prefetto le fasce tricolori dei sindaci assieme a tutte le tessere elettorali per segnalare che la situazione è al collasso.

“Presidio territoriale rilevante – ha detto il presidente dell’Unione Madonie Luigi Iuppa – in itinere il riordino della rete ospedaliera siciliana. Come comunità vogliamo assolutamente comprendere le soluzioni proposte e condividere le scelte”.  Nel frattempo, i sindaci bocciano categoricamente l’idea di un possibile accorpamento dell’ospedale madonita ad altre strutture della provincia, alla quale starebbe lavorando l’assessorato regionale della salute.

“Riteniamo che un grande ‘calderone’ non sia la cura per salvare il nosocomio – afferma Pietro Macaluso, medico e sindaco di Petralia Soprana – abbiamo bisogno di sicurezze in un’autonomia gestionale con medici che possano lavorare a tempo pieno nella struttura e non ruotare creando precarietà e insicurezze”. “Rivendichiamo i nostri diritti con tutte le nostre forze – ha dichiarato il presidente del comitato cittadino di Petralia Sottana Damiano Librizzi – vogliamo delle garanzie, non possiamo vivere in questo modo. Lottiamo uniti”. Per fare sentire la voce del territorio, i promotori degli incontri  stanno lavorando all’organizzazione di una manifestazione pubblica da tenere nelle prossime settimane, mentre resta alta l’attenzione dei sindaci riguardo alla rimodulazione ospedaliera.

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