Il motore degli investimenti riparte forte in Sicilia, una terra votata sia alla tradizione che all’innovazione, aperta alle novità della tecnologia ma capace di sfruttare anche settori storici, che rappresentano la grande forza dell’isola.
Stiamo parlando senza dubbio del turismo, delle bellezze naturalistiche e paesaggistiche, dell’enogastronomia. Ma stiamo parlando anche di investimenti 4.0, quelli che guardano al web, all’informatica. Proviamo a scoprirli insieme.
Sicilia terra di start up
Una soluzione per investire in maniera innovativa, ma anche sicura e trasparente, è sicuramente l’investimento in start up, una venture capital che può comportare guadagni elevati e ricche opportunità di crescita economica, da ponderare bene insieme ai rischi, soprattutto in caso di progetti ancora in fase iniziale. Eppure, la Sicilia ha deciso di investire forte in questo settore ed è una tra le poche regioni di tutta Italia ad aver incrementato nel 2023 gli investimenti in questo settore.
Sono oltre 14 milioni gli euro puntati su questo segmento, contro i 9 dello scorso anno. A trainare tutto il comparto, a livello nazionale, è invece il Trentino-Alto Adige, che è passato dai 4 milioni del 2022 agli oltre 64 milioni del 2023, davanti a Friuli-Venezia Giulia ed Emilia Romagna. Il dato peggiore, secondo lo studio condotto dalla EY Venture Capital Barometer, è quello della Lombardia, che ha lasciato per strada 600 milioni e fa calare anche la media italiana.
Turismo e piccole e medie imprese
Investimenti, quelli della nostra regione, che non dimenticano però anche altri settori. Come quello delle imprese, oggetto di oltre cento milioni di stanziamento all’interno del bando Ripresa Sicilia. “Guardiamo alle piccole e medie imprese che nel nostro territorio rivestono un’importanza strategica. Recupereremo le risorse dalla riprogrammazione dei fondi extraregionali 2021-2027 e l’erogazione avverrà attraverso l’Irfis, finanziaria della Regione, ente snello e fiore all’occhiello di questa amministrazione” ha spiegato il presidente della Regione, Renato Schifani, in occasione di un incontro organizzato da Confindustria Catania.
Investimenti che riguardano anche il turismo, come dimostra il seminario della Scuola di formazione per il bene comune, dedicato proprio allo sviluppo locale del territorio. Tante le prospettive e i rappresentanti coinvolti, dalla politica al mondo delle imprese, per guardare al futuro di un comparto che rappresenta una voce fondamentale dell’economia della nostra regione. Una regione che si apre al futuro, ma che non dimentica il suo passato e il suo presente.