In montagna con serenità: i migliori consigli per prevenire le vesciche quando si fa trekking

Redazione

Cronaca - Curiosità

In montagna con serenità: i migliori consigli per prevenire le vesciche quando si fa trekking
Tra i motivi del suo successo rientra la possibilità di dedicarsi a numerose tipologie di sport

26 Marzo 2024 - 11:44

Che sia d’inverno, ricoperta dalla neve, o in altre stagioni, con il verde che si apre a perdita d’occhio, la montagna è un luogo amatissimo. Tra i motivi del suo successo rientra la possibilità di dedicarsi a numerose tipologie di sport, alcune delle quali accessibili a (quasi) tutti lato costo e non solo. Il trekking è indubbiamente tra questi.

Attività che permette di fare movimento in maniera anche soft se si scelgono percorsi semplici, con tutti i benefici del caso per il cuore, ha un rovescio della medaglia di importanza non indifferente: il rischio di vesciche ai piedi.

Evenienza che, dal punto di vista clinico, è definibile come un accumulo localizzato di plasma e altri fluidi corporei, è causata da un eccessivo sfregamento. Anche se può sembrare paradossale, si tratta di una forma di difesa della pelle.

Dal momento che, come ben si sa, l’insorgenza di vesciche è sgradevole sotto diversi punti di vista, da quello estetico a quello funzionale nel caso in cui la sacca dovesse scoppiare, cruciale è lavorare di prevenzione.

Essenziale a tal proposito è scegliere la scarpa giusta. Il primo criterio da considerare? La capacità di sostenere bene il piede. Per correggere piccole dismetrie che non aiutano la fisiologia del cammino e sono potenziale causa di strofinamenti inutili, si possono usare plantari ortopedici (acquistarli a buon mercato e senza rinunciare alla qualità è questione di pochi minuti grazie a e-farmacie certificate come Farmacia CEF, ma è comunque bene consultarsi prima con il proprio specialista di fiducia).

Tornando con il focus sui criteri di scelta della scarpa da trekking ideale per evitare le vesciche, ricordiamo l’importanza di valutare bene il tipo di escursione che si sta andando a fare.

Se l’obiettivo è un gita di poche ore, su un sentiero di livello facile o medio e con un carico ridotto sulle spalle, va benissimo una scarpa bassa. Nel momento in cui, invece, il percorso si fa un po’ più complesso e lungo, il consiglio è quello di orientarsi verso una scarpa che garantisca anche la copertura e il sostegno del malleolo. 

Ai fini della prevenzione delle vesciche quando si fa trekking, conta tantissimo un dettaglio che, troppo spesso, viene trascurato: il modo in cui le scarpe vengono allacciate.

Chi è alle prime armi con il trekking, non è sempre consapevole dell’importanza di lasciare molli i lacci in corrispondenza del collo del piede quando si cammina in salita. In questo modo, si permette al piede di piegarsi in maniera corretta.

Ultimi ma non meno rilevanti consigli: essenziale è indossare sempre un paio di calze specifiche per il trekking – sono realizzate in materiali sintetici ad hoc – e tenere in borsa dei cerotti anti-vesciche. In merito alle calze, ricordiamo che un paio in più fa sempre comodo e permette di evitare che il sudore, fattore di rischio per l’insorgenza delle vesciche, faccia danni. 

Non appena si arriva a destinazione, è opportuno immergere il piede nudo in acqua fredda, espediente che favorisce la vasocostrizione e limita le infiammazioni. 

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