È della maggioranza assoluta quella della decisione dell’Unione dei Comuni delle Madonie nella riunione di ieri, mercoledì 21 maggio, di rinviare l’approvazione della mozione per la valorizzazione e l’introduzione della lingua siciliana come lingua ufficiale, accogliendo l’appello del professor Giovanni Ruffino, presidente del Centro di Studi Filologici e Linguistici Siciliani, ad essere audito insieme ad altri rappresentanti del mondo accademico prima di procedere con qualsiasi decisione.
Una sospensione, frutto di un confronto durante l’assemblea che ha tenuto conto delle osservazioni formulate da docenti delle università siciliane, preoccupati per le ricadute che un’eventuale approvazione affrettata potrebbe avere sul piano culturale e soprattutto scolastico. In particolare, i linguisti mettono in guardia dal rischio di una standardizzazione artificiale del siciliano e da una strumentalizzazione ideologica della lingua, paventando un uso scolastico non supportato da basi scientifiche solide né da una reale pianificazione linguistica.
Il rinvio rappresenta, per il mondo della ricerca, un primo importante risultato, segno che le istituzioni locali sono disposte ad ascoltare il parere degli esperti. Come già dichiarato dal professor Ruffino e da altri studiosi, tra cui la professoressa Marina Castiglione (Università di Palermo): “introdurre il siciliano nelle scuole come lingua primaria, senza un dibattito scientifico aperto, rischia di destabilizzare un sistema educativo già fragile e di cancellare la varietà dei dialetti locali, sostituendoli con un modello costruito a tavolino”.
La richiesta dei linguisti verte intorno all’esigenza di non negare la ricchezza del patrimonio linguistico siciliano, ma sostenerlo e valorizzarlo con strumenti adeguati, rispettando le sue radici storiche, la sua varietà territoriale, e soprattutto evitando imposizioni ideologiche.
Proprio nell’auspicio di un convegno pubblico promosso entro l’anno dal Centro di Studi Filologici e Linguistici Siciliani, che tanto interesse ha suscitato nel dibattito pubblico, per discutere con approccio scientifico a temi come scuola, identità, dialetti, nuovi usi e forme di trasmissione della lingua, l’Assemblea, con importanti appelli a supporto da parte dei presenti, ha deliberato la necessità di approfondire la tematica, non prescindendo dal parere degli esperti e dalla necessità di non opporsi al valore scientifico dell’approccio alla materia. Il rinvio della mozione apre dunque uno spazio di riflessione, un’opportunità che può trasformare un’occasione controversa in un momento di reale confronto culturale e democratico, capace di restituire al patrimonio linguistico siciliano il rispetto che merita: quello fondato sulla conoscenza, non sull’improvvisazione. Per rivedere la seduta clicca qui.