L’obiettivo è chiaro: far conoscere meglio alla popolazione siciliana, ma anche ai professionisti della medicina del territorio, i migliori centri di erogazione di servizi sanitari presenti in Sicilia, sia per la diagnostica che per la cura delle patologie più diffuse, ma anche delle malattie rare. La settimana scorsa, nella Sala Mattarella di Palazzo dei Normanni, a Palermo, è stata presentata la seconda edizione di “Curarsi in Sicilia” il progetto di comunicazione ideato dal portale Insanitas.it in sinergia con il Dipartimento Attività Sanitarie e Osservatorio Epidemiologico dell’Assessorato Regionale della Salute e con il supporto di Gilead e Merk.
Ogni anno, in media, sulle casse della Regione siciliana “pesano” dai 240 ai 330 milioni di euro dovuti alle cure sanitarie di residenti nell’Isola che scelgono di varcare lo Stretto per curarsi. “Si tratta di uno studio che abbiamo condotto con la nostra redazione insieme alla società palermitana Innogea – spiega il direttore di Insanitas Michele Ferraro – Abbiamo analizzato i principali Drg di fuga e la qualità media delle prestazioni sanitarie. La scelta di rimanere nei confini regionali, potrebbe tradursi in un risparmio, per le casse regionali, di oltre 250 milioni di euro l’anno, che potrebbero essere reinvestiti per migliorare qualità e quantità dei servizi sanitari regionali. Questa iniziativa nasce dalla esigenza di comunicare anche le tante eccellenze che abbiamo in Sicilia nel campo della sanità e che ogni giorno svolgono in silenzio il proprio lavoro. Una campagna rivolta principalmente ai professionisti della sanità, ma ci rivolgeremo anche alla comunità con video dedicati pubblicati non solo sul nostro portale e sul nostro canale youtube, ma anche in TV, su Video Regione, canale 14 del digitale terrestre”. L’ARTICOLO CONTINUA SOTTO LA GALLERY.
Il progetto è stato illustrato nel corso di un convegno che si è tenuto nella Sala Matterella del Palazzo dei Normanni e ha previsto anche un interessante momento incentrato su Denatalità e Calo demografico con focus relativi alla Medicina della Riproduzione e alla Procreazione Medicalmente Assistita.
La presentazione di “Curarsi in Sicilia” è stata anche inserita fra gli eventi formativi dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia. Sono intervenuti, tra gli altri l’onorevole Carolina Varchi, componente della commissione pari opportunità alla Camera dei Deputati, l’onorevole Giuseppe Laccoto, presidente della Commissione Sanità all’Ars, Salvatore Iacolino (dirigente generale della Pianificazione Strategica) e Giacomo Scalzo (dirigente generale del Dasoe), l’assessore alle pari opportunità del Comune di Palermo Mimma Calabrò, Pasquale Cananzi (responsabile settore Farmaceutico della Pianificazione Strategica), l’avvocato Giuseppe Di Rosa, Maria Letizia Di Liberti (dirigente generale del Dipartimento regionale Famiglia e Politiche Sociali), il presidente dell’Ordine dei Medici di Palermo Toti Amato, il presidente dell’ordine dei Biologi di Sicilia Alessandro Pitruzzella, l’embriologo Giovanni Ruvolo, Adolfo Allegra (direttore Clinica Andros di Palermo), Antonino Guglielmino (responsabile Centro Umr/Hera di Catania) e Giovanni Bracchitta (direttore Fisiopatologia della Riproduzione Umana- Clinica del Mediterraneo di Ragusa).
“In Sicilia abbiamo tantissime eccellenze nel campo della medicina – dice Giacomo Scalzo – Una cosa che, a mio parere, è da migliorare è la comunicazione. La popolazione, presa un po’ dallo scoramento anche delle poche informazioni che circolano, decide di curarsi fuori dalla Sicilia perché ritiene di poter trovare migliori competenze. Queste campagne servono a fare dei passi in avanti significativi per aumentare la percezione positiva della nostra sanità”.