Geraci Siculo, la “Carvaccata di Vistiamara” è un successo: in migliaia alla sfilata dei pastori

Redazione

Cronaca - Una tradizione che dura dal 1643

Geraci Siculo, la “Carvaccata di Vistiamara” è un successo: in migliaia alla sfilata dei pastori
Un rito solenne e secolare che affonda le radici nella storia più profonda della Sicilia rurale

21 Luglio 2025 - 11:32

In migliaia hanno “invaso” pacificamente il borgo madonita di Geraci Siculo. D’altronde l’occasione era ghiotta. Rivivere, dopo 14 anni di attesa, la celebre e storica “Carvaccata di vistiamara“, la cavalcata dei pastori. Una sfilata, in abita tradizionali, dei pastori geracesi lungo le vie del centro storico del comune madonita in onore del Santissimo Sacramento. Un rito solenne e secolare che affonda le radici nella storia più profonda della Sicilia rurale e che è stato celebrato nel borgo delle Madonie con una settimana di eventi e mesi e mesi di preparazione, culminati nella giornata di ieri quando quasi 60 tra cavalieri e amazzoni, hanno portato offerte votive in forma di ceri, paramenti sacri e sculture casearie, ossia i “cavadduzzi” e le “palummedde“, il formaggio filante fatto a forma di colombe e cavallini, al Santissimo Sacramento. La “Carvaccata di Vistiamara” è una manifestazione unica, celebrata a cadenza settennale (nel 2018 non è stata fatta), di cui si ha notizia documentata sin dal 1643, ma che con ogni probabilità affonda le radici in un passato ancora più lontano. Istituita dalla Confraternita del Santissimo Sacramento (fondata nel 1539), rappresenta un rituale di ringraziamento verso Dio da parte della comunità pastorale locale, simbolo di una religiosità arcaica e comunitaria, legata alla terra, agli animali, alla solidarietà tra generazioni. Il fulcro della festa è la sfilata di pastori a cavallo, in costume tradizionale, che percorrono le vie del borgo secondo un rigido ordine simbolico – dai ragazzi agli anziani, fino alla figura più autorevole, il “Cassiere”. Negli anni passati, il cassiere era colui che gestiva la parte economica della comunità dei pastori. Oggi rimane una figura altamente simbolica. La sfilata viene “aperta” da un araldo trombettiere con stendardo. Ogni partecipante regge con la sinistra “l’offerta”. I più giovani offrono colombi, daini, cavallucci fatti di caciocavallo e pendenti da un cerchio di legno riccamente adornato con nastri; gli uomini offrono dei fasci di ceri; gli anziani i principali paramenti sacri; il Cassiere porta “l’Antisfera”.

Molto soddisfatto il sindaco di Geraci Siculo, Luigi Iuppa: “Si tratta di uno dei momenti più identitari della comunità di Geraci Siculo – dice il primo cittadino – Qui ancora la comunità dei pastori ha una rilevanza molto importante, soprattutto in questi anni in cui sta vivendo un forte ricambio generazionale, anche nelle aziende locali, che fa ben sperare per il futuro. Oggi la festa, nei tempi moderni, ha assunto un forte valore simbolico, ma mantiene forte il legame con la Natura e il Creato. I pastori rimangono i custodi della nostra biodiversità e svolgono un ruolo fondamentale nella difesa del nostro patrimonio naturalistico e nella prevenzione degli incendi”.

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