Musumeci “Per il Sud l’economia del mare può essere la carta vincente mai giocata”

Redazione

Sicilia by Italpress

Musumeci “Per il Sud l’economia del mare può essere la carta vincente mai giocata”

28 Luglio 2025 - 22:00

ACI CASTELLO (CATANIA) (ITALPRESS) – “Il mare, soprattutto per le Regioni del Mezzogiorno, può essere la carta vincente, la carta del mazzo che non abbiamo mai giocato”. Così il ministro per la Protezione Civile e le Politiche del Mare, Nello Musumeci, intervenendo al convegno “Blue economy – Il mare come risorsa”. All’incontro, organizzato a Catania dalla Ugl, oltre al ministro e Paolo Capone, segretario generale dell’UGL, hanno preso parte anche docenti e operatori del Turismo e dell’Ambiente: tanti gli aspetti aspetti affrontati, a cominciare dall’impatto sull’economia generale dei comparti che ruotano intorno al mare.

“Il mare è un bene straordinario sul quale trovano occupazione circa un milione di persone, 240mila imprese, un contributo al PIL di oltre l’11% – ricorda il ministro -. Mancano professionalità, profili professionali di cui le filiere dell’economia blu hanno estremo bisogno. Ecco perché dobbiamo necessariamente cambiare approccio a cominciare dalle scuole”.

Deficit che affondano le radici nel tempo così come dimostrano diversi aspetti dell’attuale società e non solo. “L’Italia – prosegue – non ha un buon rapporto con il mare. Nella stessa carta Costituzionale non si fa riferimento al mare. Ancora peggio in Sicilia. Tutti sono stati convinti che il mare sia stato lo strumento attraverso il quale sono arrivati i dominatori. Catania è una città con il porto e non di porto. Catania si ritrova il porto ma nei tempi è rimasta divisa dal mare”. 

“Il mare – sottolinea ancora Musumeci – fornisce una risposta immediata di occupazione con redditi importanti. Il Governo Meloni sta lavorando per la riforma dei porti, dopo quasi trent’anni. Per essere competitivi nel Mediterraneo bisogna avere scali attrezzati capaci di fare diventare, per le compagnie, gli approdi appetibili. Abbiamo voluto che il mare diventasse una risorsa non solo per ciò che esprime in superficie. Ma anche per quello che nasconde nei suoi abissi. Scendendo oltre 40 metri, si conosce solo il 20% di ciò che c’è in profondità. Molto non è ancora mappato. Tutto impone una sfida, all’uomo di questo secolo, una sfida impegnativa”.

E a proposito di sfide da affrontare il segretario generale della UGL, Francesco Paolo Capone, ha posto l’accento sulle difficoltà con le quali gli addetti al settore della Pesca devono fare i conti.

“Il problema della pesca – ha affermato Capone – in questi giorni è sotto gli occhi di tutti. Le nostre marinerie sono costrette a seguire, giustamente, normative molto stringenti mentre in altri Stati agiscono e pescano come vogliono”. Per il segretario generale della Ugl “il problema della pesca, in questi giorni, è sotto gli occhi di tutti. Le nostre marinerie sono costrette a seguire, giustamente, normative molto stringenti mentre in altri Stati agiscono e pescano come vogliono, C’è da considerare la tutela dell’ambiente, la sostenibilità economica”.

“Cresce il settore di costruzione dei natanti, del turismo, delle grandi navi da crociera. Da un punto di vista economico c’è un certo fermento economico che va misurato, equilibrato, regolato in base alla sostenibilità e all’ambiente”, conclude Capone.

-Foto xn5/Italpress-
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