“Questa proposta – ha aggiunto Emiliano – è emersa spontaneamente e la Regione Puglia ha subito offerto il suo supporto istituzionale. I bambini, di fronte al genocidio, possono scegliere tra due vie: conservare il ricordo come rancore e vendetta, oppure trasformarlo in speranza, in impegno per la pace e la convivenza. La candidatura al Nobel vuole aiutare questi bambini a rompere la catena della vendetta, a generare speranza. Perchè nonostante il martirio, possono essere insigniti non solo per ciò che hanno subito, ma per ciò che possono rappresentare per il futuro dell’umanità e per la pace, che è un valore allargato a tutti noi. La Regione Puglia ha il merito di insistere nel lavorare su queste situazioni e, insieme al Comune di Bari, ha adottato provvedimenti importanti. Stiamo collaborando con le amministrazioni della Striscia di Gaza per progettare la ricostruzione e raccogliere fondi, e stiamo offrendo assistenza sanitaria concreta ospitando bambini palestinesi, candidati al Nobel, curandoli nei nostri ospedali. Ci auguriamo – ha concluso Emiliano – di poter organizzare in autunno a Bari una grande conferenza giuridica, con esperti e giuristi da tutto il mondo, sulla convenzione contro il genocidio, per la quale non è sufficiente non commettere il genocidio, ma occorre attivarsi perchè il genocidio non si verifichi”.
Alla presentazione, moderata dal giornalista Franco Giuliano, presidente onorario dell’associazione “L’Isola che non c’è”, hanno partecipato tra gli altri, anche il vicepresidente della Camera, Sergio Costa, il cantante Al Bano Carrisi, la rettrice eletta di Unisalento, Maria Antonietta Aiello, il responsabile del Dipartimento Cultura e Turismo della Regione Puglia, Aldo Patruno, il presidente di Puglia Culture, Paolo Ponzio, e il direttore generale del Policlinico di Bari, Antonio Sanguedolce.
– foto ufficio stampa Regione Puglia –
(ITALPRESS).