Ypsigrock 2025 a Castelbuono: sold out, sorprese e pubblico da tutto il mondo

Marianna Lo Pizzo

Cronaca - Fino al 10 agosto

Ypsigrock 2025 a Castelbuono: sold out, sorprese e pubblico da tutto il mondo
L’indie e l’alternative rock sanno di avere ormai una casa nel borgo madonita

08 Agosto 2025 - 17:43

Lo skyline è quello unico del Castello dei Ventimiglia, location principale dell’Ypsigrock festival, ormai giunto alla sua ventottesima edizione. L’indie e l’alternative rock sanno di avere qui ormai una casa ed è qui che, fino al 10 agosto, il Festival accoglie migliaia di visitatori, confermandosi come il primo e più amato “boutique festival” italiano ed europeo. Quest’anno tra il pubblico anche Diodato, Rodrigo D’Erasmo, Dimartino e Fabrizio Cammarata, Appino e tanti altri musicisti e artisti che si sono goduti la location e la musica da spettatori.

Nato nel 1997 da un gruppo di giovani appassionati, Ypsigrock ancora oggi è diretto artisticamente da Vincenzo Barreca e Gianfranco Raimondo. (Qui le interviste). Ypsigrock cresciuto fino a diventare un punto di riferimento internazionale, senza mai perdere la sua dimensione intima che fa riconoscere i suoi partecipanti che parlano tutte le lingue del mondo. Quattro giorni di musica, arte e incontri, distribuiti tra il palco principale di Piazza Castello e location suggestive come il Chiostro di San Francesco e l’Ypsicamping, dove le jam notturne proseguono fino all’alba.

L’edizione 2025 propone un cartellone che mescola icone e nuove scoperte: dagli Offlaga Disco Pax alle sperimentazioni oniriche delle CocoRosie, passando per il progetto speciale The Sound of This Place, una residenza artistica che trasforma il borgo in laboratorio creativo. Il primo giorno di festival concluso da Lucio Corsi con un sold out annunciato. Non solo concerti perché il festival è un’esperienza corale che coinvolge l’intera comunità, con bar, piazze e cortili che diventano parte integrante della scenografia.

Strade medievali che incontrano il rock in una fusione che ormai conosciuta e riconosciuta. La musica vibra in un contesto irripetibile. Ed è quella la cifra del successo duraturo del Festival. crocevia culturale, identità elevata e clima rigenerante, in tutti i sensi. Tantissime le famiglie, anche con i bambini che seguono i genitori nell’esperienza musicale a misura di infanzia ma anche grazie al progetto “Tutti Inclusi” n collaborazione con Fondazione con il Sud, per un estate in musica anche per l’accessibilità alle persone con disabilità grazie al lavoro puntuale sull’abbattimento delle barriere architettoniche per un’esperienza davvero aperta a tutti. Un impegno concreto, fatto di interventi strutturali, servizi dedicati e personale formato per garantire a tutti la possibilità di vivere la magia della musica.

Tra le novità più affascinanti di quest’anno c’è Mondo Bizzarro, il doppio rituale visivo firmato dall’artista Ionee Waterhouse. Sul main stage, proiettato sulle antiche mura del Castello Ventimiglia – sede del Museo Civico e cuore pulsante del festival – prende vita un video mapping live di 20 ore distribuite nelle quattro serate. L’opera è un intreccio di arte generativa, collage video, texture create con intelligenza artificiale e animazioni 2D e 3D: un flusso pulsante, glitchato e ricco di simbolismi, plasmato in tempo reale dal ritmo delle band e dall’energia del pubblico.

Contemporaneamente, piazza Margherita si accende con un secondo mapping site-specific, proiettato sulla facciata dell’Ex Banca di Corte, che fonde le visioni del festival con il mondo dell’azienda Fiasconaro. “Mondo Bizzarro non è solo una direzione estetica – racconta Waterhouse – è una dichiarazione sui tempi assurdi che stiamo vivendo. Un caos distorto e bellissimo, dove la tecnologia incontra il mito e tutto accade nello stesso istante.” In collaborazione con il Museo Civico di Castelbuono che definisce Il risultato non un semplice accompagnamento visivo, ma un vero e proprio organismo vivente, capace di respirare con lo spazio, evolvere con la storia e riflettere lo stato ipnotico del presente. Un doppio rituale che trasforma lo spazio di Castelbuono in simbolo e il tempo in sogno. Ypsigrock non è soltanto un festival: è il racconto di come un piccolo sogno giovane è diventato grande grazie all’impegno dei suoi fondatori, al supporto di una comunitá e ad un pubblico affezionato, che trasforma la passione per la musica in esperienza da vivere.

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