PALERMO (ITALPRESS) – Un debito inesistente di 533.000 euro, segnalato alla Centrale dei rischi della Banca d’Italia anni dopo la fine di un contenzioso chiuso. È quanto si è trovato a dover affrontare un cittadino, finito nella lista dei “cattivi pagatori” a causa di una segnalazione rivelatasi del tutto illegittima. A ristabilire la verità è intervenuto l’Arbitro bancario finanziario (Abf), che con la decisione n. 7195/25 (presidente del Collegio Maria Rosaria Maugeri, relatore Fabrizio Piraino) ha accolto il ricorso presentato dagli avvocati Alessandro Palmigiano e Mattia Vitale dello Studio Legale Palmigiano e Associati, ordinando la cancellazione della segnalazione.
La vicenda, si legge in una nota, risale a “un contratto di leasing sottoscritto nel 2015 e risolto nel 2022 dal tribunale di Palermo, che aveva accolto le ragioni del cittadino, rigettando la richiesta della società di leasing di ottenere circa 49.000 euro in canoni non pagati”. La sentenza, mai appellata, era diventata definitiva. Tuttavia, in seguito a una cartolarizzazione – cioè la cessione del presunto credito da parte della società originaria a una società di gestione crediti – il cliente è stato segnalato per una somma dieci volte superiore a quella contestata in giudizio, senza alcuna base legale.
Nel ricorso all’Abf, lo Studio Palmigiano ha evidenziato che non esisteva alcun credito da cedere, né da segnalare, poiché già escluso da una sentenza passata in giudicato. “Si tratta di una decisione molto importante, che tutela concretamente i i clienti delle banche da segnalazioni indebite e dannose, soprattutto quando si tratta di debiti inesistenti. In questo caso, era già intervenuta una sentenza definitiva che aveva escluso qualsiasi obbligo di pagamento”, commenta l’avvocato Alessandro Palmigiano. “Eppure, il nostro assistito è stato segnalato come cattivo pagatore per oltre mezzo milione di euro: un fatto grave e ingiustificato. Il Collegio dell’Abf ha correttamente ristabilito la verità dei fatti. Questa vicenda dimostra quanto sia fondamentale per ogni cittadino conoscere i propri diritti e poter contare su strumenti di tutela efficaci contro gli abusi da parte di grandi operatori finanziari”. La decisione dell’Arbitro è rilevante, poiché una segnalazione errata alla Centrale dei rischi può compromettere l’accesso a mutui, prestiti, agevolazioni e la reputazione creditizia complessiva di una persona, con effetti concreti sulla sua vita economica e familiare.
– foto ufficio stampa Studio Palmigiano e Associati –
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