Alla 42esima Assemblea Annuale dell’Anci, ospitata a Bologna sotto il titolo “Insieme per il bene comune”, San Mauro Castelverde ha portato una delle storie più intense di trasformazione civile e culturale delle Aree Interne. Il sindaco Giuseppe Minutilla è stato tra i relatori del workshop del Ministero della Cultura dedicato allo stato di attuazione del Pnrr “Attrattività dei Borghi”, raccontando senza filtri la metamorfosi di un paese che per decenni è stato ricordato come “mandamento mafioso” e che oggi, con orgoglio, si definisce “Borgo del Cambiamento”.
L’intervento del primo cittadino ha intrecciato memoria e futuro. “Non vogliamo più essere il luogo del silenzio. Vogliamo essere il luogo della voce”, ha detto Minutilla, richiamando il valore simbolico delle statue di Falcone e Borsellino collocate all’ingresso del borgo: un gesto che ha aperto una stagione nuova, fondata sulla coscienza collettiva e sulla partecipazione.
A dare sostanza a questa visione è il progetto “Borgo Vivo: dal mandamento al cambiamento”, finanziato con 1,6 milioni di euro dal Pnrr – Linea B, ideato dal sindaco e dal direttore scientifico Fabrizio Ferreri. Un intervento definito da Minutilla “non architettonico, ma di giustizia culturale”, perché orientato non solo al recupero materiale degli spazi, ma soprattutto alla ricostruzione dell’identità comunitaria.
Tra le azioni più significative c’è il docufilm ispirato all’opera “Karsa” di Mauro Turrisi Grifeo, diretto da Vladimir Di Prima con la collaborazione di Alfio Vecchio e Mario Cavallaro. Girato tra gli scorci delle Madonie, il film coinvolge voci di rilievo come Giuseppe Lo Piccolo, Marino Bartoletti, Ermanno De Biagi e Giacomo Bottoni, proponendosi come strumento di valorizzazione del territorio con risonanza nazionale e internazionale.
Accanto al cinema, a San Mauro prende forma un nuovo polo culturale: la collaborazione con l’associazione teatrale Tedacà di Torino mira a rilanciare il teatro locale coinvolgendo i giovani, mentre sta nascendo la Casa della Poesia, un centro multifunzionale con aula studio, sala informatica e il Fondo Prestigiacomo, dedicato al poeta Paolo Prestigiacomo, figura centrale della letteratura maurina e ispiratore del festival poetico che porta il suo nome.
La rigenerazione passa anche attraverso un ecomuseo diffuso: il Percorso delle Antiche Botteghe Artigiane, il mulino a vento in altura e vari edifici storici sono stati integrati in un itinerario che unisce cultura, manifattura, tradizioni e turismo sostenibile. Potenziata anche la rete sentieristica, con percorsi accessibili alle persone con disabilità. Tra questi spicca la suggestiva “Via del Mare”, un cammino che dagli oltre 1.100 metri del borgo scende fino alla costa, rievocando il mito fondativo di San Mauro. “Questo non è un progetto di riqualificazione turistica, è un progetto di riappartenenza”, ha ribadito il sindaco. “La cultura non è un settore, è il metodo: è il defibrillatore che ha riavviato il cuore di un paese che stava per fermarsi”.
San Mauro Castelverde – poco più di 1.300 abitanti, adagiato a mille metri d’altitudine nel Parco delle Madonie – diventa così un modello per le Aree Interne: un borgo che non si limita a ricevere risorse, ma le trasforma in leva di emancipazione. Un territorio segnato da spopolamento, fragilità digitali e invecchiamento demografico che ha saputo convertire le proprie radici agrarie e artigiane in patrimonio culturale condiviso.
Minutilla non nasconde però il nodo cruciale: “Il Pnrr è stato il nostro alleato, ma la domanda ora è: e dopo? Quando i fondi finiranno, chi continuerà a credere in questa rinascita?”. Una riflessione che riguarda molti borghi italiani e che pone il tema della sostenibilità nel tempo, oltre la stagionalità dei finanziamenti. “La sfida non è ottenere risorse, ma costruire una comunità capace di reggersi sulle proprie gambe. I sindaci faranno la loro parte, ma serve che lo Stato creda davvero nelle Aree Interne”. Un messaggio che da Bologna risuona forte e chiaro, portando San Mauro – da ex mandamento mafioso – a simbolo di un’Italia che sceglie la voce, e non più il silenzio.




