Salute e territorio: l’importanza della prevenzione e del supporto energetico

Redazione

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Salute e territorio: l’importanza della prevenzione e del supporto energetico
L'isola che ha dato i natali alla dieta mediterranea, vede paradossalmente aumentare i tassi di obesità, diabete tipo 2, malattie cardiovascolari

22 Dicembre 2025 - 11:39

La Sicilia rappresenta un caso paradigmatico nel panorama della salute pubblica italiana. Da un lato vanta una delle tradizioni gastronomiche più ricche e salutari del Mediterraneo, dall’altro si confronta con problematiche sanitarie crescenti legate proprio all’alimentazione e allo stile di vita. L’isola che ha dato i natali alla dieta mediterranea – riconosciuta dall’UNESCO come patrimonio immateriale dell’umanità per i suoi straordinari benefici sulla salute – vede paradossalmente aumentare i tassi di obesità, diabete tipo 2, malattie cardiovascolari, soprattutto nelle generazioni più giovani.

I mercati storici di Palermo (Ballarò, Vucciria, Capo), di Catania (la Pescheria), di Siracusa traboccano di prodotti straordinari: pomodori di Pachino dolci e profumati, arance rosse di Sicilia ricche di antocianine antiossidanti, limoni di Siracusa, mandorle di Avola, pistacchi di Bronte, olive, capperi, pesce fresco pescato nei mari circostanti. La cucina tradizionale siciliana, quella autentica delle nonne, è un trionfo di verdure (caponata, parmigiana, pasta con le sarde, pasta alla Norma), legumi, cereali integrali, pesce, olio extravergine d’oliva, frutta secca, erbe aromatiche. È esattamente ciò che i nutrizionisti di tutto il mondo raccomandano per prevenire le principali malattie croniche e mantenere energia e vitalità fino in età avanzata.

Eppure qualcosa si è spezzato. La modernizzazione ha portato anche in Sicilia gli stessi problemi del resto del mondo occidentale: diffusione capillare di fast food e cibi ultraprocessati, riduzione dell’attività fisica (l’automobile ha sostituito le camminate, i bambini giocano con tablet invece che per strada), ritmi di vita frenetici che non lasciano tempo per cucinare pasti sani, consumo eccessivo di dolci industriali invece di quelli artigianali della tradizione. Il risultato è che secondo i dati del Sistema di Sorveglianza PASSI, in Sicilia oltre il 30% degli adulti è in sovrappeso e circa il 12% è obeso, con percentuali ancora più preoccupanti tra i bambini.

Il clima siciliano, con oltre 300 giorni di sole l’anno, le temperature miti anche in inverno, la bellezza dei paesaggi naturali (dal mare ai vulcani, dalle colline agli agrumeti) offre condizioni ideali per uno stile di vita attivo all’aria aperta. Eppure la sedentarietà è in aumento: troppi siciliani passano la maggior parte della giornata seduti, privandosi dei benefici che il territorio offre naturalmente. Le zone blu – aree del mondo dove si registra la più alta concentrazione di centenari – includono la Sardegna, dimostrando che lo stile di vita tradizionale mediterraneo, quando preservato, garantisce longevità eccezionale. La Sicilia ha tutte le carte in regola per essere altrettanto virtuosa, ma serve recuperare quella saggezza ancestrale che aveva fatto della prevenzione naturale uno stile di vita.

La prevenzione è la chiave per invertire questa tendenza. Prevenire significa agire prima che le malattie si manifestino, adottando quotidianamente comportamenti che proteggono e rafforzano la salute. È molto più efficace, economico e sostenibile curare le malattie una volta insorte. E la prevenzione inizia dalla tavola e dal movimento, due elementi su cui ciascuno ha controllo diretto e può fare scelte consapevoli ogni giorno.

Alimentazione siciliana: riscoprire le radici per costruire il benessere

La vera cucina siciliana, quella delle tradizioni contadine e marinare, è un manuale di nutrizione preventiva. Ogni piatto tradizionale racchiude principi nutrizionali che la scienza moderna conferma e valorizza. Recuperare queste ricette, adattandole alle esigenze contemporanee, significa investire in salute a lungo termine mantenendo vivo un patrimonio culturale prezioso.

Le verdure dominano l’alimentazione tradizionale siciliana. La caponata, con melanzane, pomodori, sedano, olive, capperi è un concentrato di fibre, antiossidanti, vitamine. La pasta alla Norma celebra le melanzane ricche di antocianine. Le minestre di legumi e cereali (pasta e ceci, pasta e lenticchie, minestra di fave) forniscono proteine vegetali complete, fibre che regolano glicemia e colesterolo, minerali essenziali. Il pesce, abbondante e fresco grazie ai mari circostanti, fornisce proteine nobili, omega-3 antinfiammatori, iodio, selenio. Alici, sarde, pesce azzurro sono particolarmente ricchi di grassi buoni che proteggono cuore e cervello.

L’olio extravergine d’oliva, prodotto eccellente dell’isola (le varietà Nocellara del Belice, Biancolilla, Cerasuola), è il grasso principale della dieta tradizionale. Ricco di acidi grassi monoinsaturi e polifenoli antiossidanti, protegge il sistema cardiovascolare, ha proprietà antinfiammatorie, supporta la funzione cognitiva. La frutta, consumata fresca e di stagione, fornisce vitamine, minerali, fibre, composti bioattivi. Le arance rosse di Sicilia hanno livelli eccezionali di vitamina C e antocianine. I fichi d’India sono ricchi di fibre e minerali. Mandorle, pistacchi, noci forniscono grassi buoni, proteine, vitamina E, magnesio.

Anche i dolci tradizionali, consumati con moderazione nelle occasioni, hanno dignità nutrizionale superiore a quelli industriali: cassate, cannoli, frutta martorana usano ricotta fresca, mandorle, pistacchi, frutta candita, ingredienti genuini molto diversi dai grassi idrogenati e zuccheri raffinati dei prodotti confezionati. Il principio non è demonizzare il dolce ma scegliere qualità e moderazione.

In questo contesto di ricchezza alimentare, può comunque verificarsi la necessità di un supporto integrativo in situazioni specifiche. Durante convalescenze, periodi di particolare stress, cambi di stagione, quando l’alimentazione è temporaneamente carente o i fabbisogni sono aumentati, soluzioni mirate possono fornire quel supporto energetico che aiuta a mantenere vitalità e benessere. Prodotti come quelli disponibili su cocarnitinb12.it, che combinano L-carnitina e vitamina B12, possono supportare il metabolismo energetico quando l’organismo ne ha particolare bisogno, sempre nell’ambito di uno stile alimentare equilibrato basato sui principi della dieta mediterranea.

Per riportare questi principi nella quotidianità siciliana moderna serve educazione alimentare capillare. Le scuole dovrebbero insegnare ai bambini non solo cosa mangiare ma anche perché, coinvolgendoli in orti didattici, visite a mercati e aziende agricole, laboratori di cucina con ricette tradizionali. Le famiglie dovrebbero riscoprire il piacere di cucinare insieme, tramandando ricette e saperi. I ristoranti e le trattorie potrebbero valorizzare maggiormente i piatti della tradizione povera, nutrizionalmente ricchissimi ma spesso messi in ombra da preparazioni più elaborate. Le istituzioni sanitarie regionali dovrebbero promuovere campagne di sensibilizzazione che celebrino il patrimonio gastronomico locale come strumento di prevenzione.

Movimento e territorio: la Sicilia come palestra naturale

Se l’alimentazione è il primo pilastro della prevenzione, l’attività fisica regolare è il secondo, ugualmente imprescindibile. E la Sicilia offre un contesto ambientale straordinario che rende il movimento un piacere oltre che una necessità salutistica. Dai sentieri dell’Etna alle passeggiate lungo le spiagge infinite, dai trekking sui Nebrodi alle scalate delle Madonie, dalle ciclovie della Valle dei Templi alle vie del centro storico delle città barocche, le opportunità sono infinite.

L’attività fisica non significa necessariamente iscriversi in palestra o praticare sport agonistici. Significa innanzitutto incorporare il movimento nella routine quotidiana: camminare invece di usare l’auto per brevi distanze, fare le scale invece dell’ascensore, passeggiare dopo cena invece di sedersi subito davanti alla TV. In Sicilia, con il clima favorevole quasi tutto l’anno, queste abitudini sono particolarmente facili da adottare. Una camminata veloce di 30 minuti al giorno è sufficiente a produrre benefici straordinari: riduce il rischio di malattie cardiovascolari, diabete, ipertensione, alcuni tumori; migliora l’umore e contrasta depressione e ansia; favorisce il sonno; aiuta a mantenere peso corporeo sano; rinforza ossa e muscoli; migliora l’equilibrio riducendo il rischio di cadute negli anziani.

Il mare offre opportunità uniche. Nuotare è esercizio completo che coinvolge tutti i gruppi muscolari senza stressare le articolazioni, ideale per tutte le età. Camminare sulla sabbia rafforza caviglie e polpacci. Gli sport acquatici (kayak, vela, windsurf) combinano attività fisica e contatto con la natura. Le montagne siciliane (Etna, Madonie, Nebrodi, Iblei, Peloritani) offrono sentieri escursionistici di ogni difficoltà, dalla passeggiata familiare al trekking impegnativo. Camminare in montagna, respirando aria pulita, immersi nella natura, produce benefici psicofisici documentati: riduce stress, migliora concentrazione, rinforza il sistema immunitario, aumenta vitamina D grazie all’esposizione solare.

Le città storiche siciliane sono perfette per il walking urbano. Passeggiare nel centro barocco di Noto o Ragusa Ibla, nel quartiere dell’Albergheria a Palermo, nella Ortigia siracusana, tra i vicoli di Cefalù o Taormina significa combinare attività fisica con cultura, bellezza, socialità. Molti comuni stanno sviluppando piste ciclabili che permettono di esplorare il territorio in bicicletta, mezzo ecologico che offre ottimo esercizio cardiovascolare. La Sicilia ha anche tradizioni di attività fisica popolare: la pesca, sia dalla costa che in barca, richiede movimento e pazienza; l’agricoltura hobbistica che molti praticano negli orti familiari è forma di esercizio moderato ma continuativo; le feste popolari e religiose con processioni e celebrazioni coinvolgono intere comunità nel movimento.

Per gli anziani, particolarmente numerosi nelle piccole comunità siciliane, mantenere l’attività fisica è cruciale per preservare autonomia e qualità della vita. Molti comuni stanno organizzando gruppi di cammino per la terza età, attività di ginnastica dolce nei centri sociali, corsi di ballo popolare. Queste iniziative combinano benefici fisici con socializzazione, contrastando l’isolamento che spesso colpisce gli anziani. Per i giovani, lo sport organizzato (calcio, pallavolo, atletica, arti marziali) rimane importante, ma andrebbe integrato con attività fisica spontanea e gioco all’aperto, oggi troppo sacrificati in favore di attività sedentarie digitali.

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