Si riduce progressivamente la presenza di daini nelle aree in cui l’Ente Parco delle Madonie ha attuato le operazioni di controllo previste dal piano di gestione. E’ questo, dunque, il primo risultato che emerge dall’analisi tecnica in corso, effettuata a conclusione della prima fase di monitoraggio e stima della popolazione di daino all’interno del territorio protetto. I dati rilevati, evidenziano che nelle aree periferiche del Parco, in cui sono state condotte le operazioni di contenimento, il numero di daini si è sensibilmente ridotto. Un risultato che, se da un lato conferma l’efficacia delle misure intraprese, dall’altro impone di mantenere alta l’attenzione su una problematica complessa e delicata, che ha impatti sia sulla tutela della biodiversità sia sulle attività agro-silvo-pastorali presenti nel territorio.
“Importante risultato – ha commentato il commissario dell’Ente Parco Salvatore Caltagirone – tanta soddisfazione, ma altrettanti stimoli a continuare a lavorare e perfezionare sempre più il sistema di gestione della specie, in direzione anche dei principi di compatibilità e di fruizione dell’area protetta, adottando via via i necessari accorgimenti tecnici nell’ottica di una gestione adattiva espressamente prevista nello spirito del piano di gestione approvato. In tale ottica, bisognerà lavorare insieme a tutti i soggetti competenti in materia ambientale, per pianificare anche interventi nelle aree più centrali del Parco, dove finora, nel pieno rispetto del piano di gestione approvato, non sono stati attuati interventi di controllo e la presenza di daini resta significativa”.
Si era conclusa lo scorso 16 aprile, infatti, una due giorni dedicata al censimento della popolazione di daino all’interno del Parco delle Madonie. L’attività, programmata e coordinata dal personale tecnico dell’Ente Parco, con il supporto del referente tecnico-scientifico del piano di gestione della specie, Egidio Mallia, ha visto l’impiego di tecniche standardizzate di rilevamento per garantire la massima affidabilità e confrontabilità dei dati nel tempo. Il monitoraggio, svolto dagli oltre 50 operatori appositamente formati, è stato effettuato tramite conteggio da postazione fissa in località predefinite, distribuite in modo rappresentativo sull’intera superficie dell’area protetta.
Sul fronte degli interventi di gestione della popolazione di suidi, invece, a seguito dell’approvazione del relativo Piano, le operazioni sono ripartite circa un mese fa, con strategie di cattura tramite apposite gabbie trappola. I primi dati, riportano già di decine di capi rimossi in poche settimane. “Anche in questo caso – aggiunge Caltagirone – un’accelerazione ed un ulteriore perfezionamento delle procedure sono state avviatile, per riorganizzare al meglio le attività di gestione dei suidi, nello specifico le attività di cattura, da attuarsi anche in sinergia con i comuni ed in collaborazione con privati appositamente individuati e formati”.
Intanto, sono 155 i nuovi selecontrollori ammessi ai prossimi corsi di formazione. Il ciclo di incontri, si svolgerà ad Isnello, sotto la supervisione dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia. I nuovi operatori, andranno ad affiancare i 100 selecontrollori già abilitati per gli interventi sui suidi e gli 80 attualmente impegnati nell’attuazione del piano daini.