Due giorni di talk, workshop, musica e teatro per parlare di diritti, migrazioni e ambiente insieme a esperti, giovani attivisti, giornalisti e artisti. La prima edizione di “Ipomea fest” porta a Palermo, il 6 e il 7 giugno ai Cantieri Culturali alla Zisa, in via Paolo Gili, 4, tra i tanti ospiti nazionali e internazionali, gli europarlamentari Cecilia Strada e Leoluca Orlando, l’armatore di Mediterranea Saving Humans Alessandro Metz, l’attivista e divulgatrice afro-discendente Nogaye Ndiaye che si occupa di antirazzismo e decolonizzazione, lo scrittore e giornalista Gabriele Del Grande esperto in migrazioni, la cantautrice palermitana Giulia Mei e la street artist olandese Nouch che utilizza nelle sue opere vernici mangia-smog.
“Ipomea fest” è ideato e coordinato dall’associazione Per Esempio, in collaborazione con Libera Palermo, Legambiente Sicilia e Mediterranea Saving Humans, con il patrocinio dell’Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi in Italia. L’obiettivo del festival, che si svolgerà all’interno della XVI Edizione di “Una marina di libri – Festival del libro”, è attivare un confronto, quanto mai attuale, sul diritto al movimento connesso anche con la crisi climatica in corso, interpellando alcune delle voci più autorevoli del momento.
“Negli ultimi due anni abbiamo lavorato intensamente sui temi dei diritti, dell’ambiente e delle migrazioni, portando avanti battaglie che riteniamo fondamentali per il presente e il futuro della nostra società – spiega Claudio Arestivo, presidente di Per Esempio. – Lo abbiamo fatto con un approccio intersezionale, convinti che sia necessario prendere posizione, identificare soluzioni concrete e proporre azioni di sistema per cambiare rotta. Riteniamo importante fotografare lo stato attuale delle cose, ma soprattutto uscire dall’inerzia e dare vita ad azioni di contrasto. Come organizzazione della società civile, sentiamo la responsabilità di contribuire a immaginare e costruire nuovi modelli di sviluppo, che mettano al centro i diritti, l’ambiente e le persone. È necessario scrivere insieme una storia diversa, per lasciare alle nuove generazioni un futuro migliore rispetto a quello che oggi sembra prospettarsi”.
Il festival prende il nome da una specie vegetale, simbolo di un fenomeno che riguarda e attraversa il mondo intero: l’Ipomoea imperati, una pianta cosmopolita diffusa soprattutto lungo le coste atlantiche dell’America centro-meridionale, dell’Africa e lungo le coste dell’Oceano Indiano. Nell’estate del 2024, probabilmente attraversando il Canale di Sicilia, è sbarcata anche sull’Isola di Lampedusa, facilitata dal riscaldamento delle acque del Mediterraneo che hanno permesso a semi e frammenti della pianta di sopravvivere per lunghi tratti di mare. L’ipomea parla quindi di migrazione, perché il suo percorso ricorda quello che fanno molti migranti dalle coste del nord Africa fino a sbarcare sulle coste di Lampedusa, e parla di ambiente e di crisi climatica, poiché è proprio l’innalzamento delle temperature del Mediterraneo ad aver creato le condizioni che le hanno permesso di arrivare fino alle nostre coste.
Con due talk, quattro workshop, spettacoli e musica, “Ipomea fest” crea uno spazio in cui costruire una visione del mondo basata su solidarietà, giustizia climatica e libertà di movimento, partendo dai dati dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, secondo cui 400 milioni di persone sono attualmente in movimento nel mondo, per scelte personali o perché in fuga da conflitti, violenze o disastri naturali. Il 40% della popolazione mondiale vive oggi in contesti di estrema vulnerabilità a causa della crisi climatica ed entro il 2050 duecentosedici milioni di persone potrebbero essere costrette a lasciare la propria terra.
Venerdì 6 giugno alle 17:30 il talk “Liber3 di partire e liber3 di restare”, all’Averna Spazio Open, affronterà il tema della libertà di movimento e della giustizia climatica, esplorando le migrazioni ma anche il diritto di restare nella propria terra, insieme a Cecilia Strada, Alessandra Sciurba, Bijou Nzirirane, Claudia Fauzia, Mohamed Ba, Leoluca Orlando e Gabriele Del Grande; modera Carla Falzone. Seguirà, alle 20:00 ad Arci Tavola Tonda, la proiezione in anteprima di “Articolo 13”, documentario prodotto e realizzato da Per Esempio, con la regia di Mapi Rizzo. Alle 21:30 allo Spazio Franco andrà in scena “P.O.V. point of view”, spettacolo teatrale della compagnia multiculturale Progetto Amunì che, dalla Palestina al Mali, dalla Crimea al Sahara occidentale, racconta storie di movimento attraversando il mare.