Feneal Uil: “Edilizia in provincia di Palermo regge solo grazie ai cantieri Pnrr”

Redazione

Palermo - Lavoro

Feneal Uil: “Edilizia in provincia di Palermo regge solo grazie ai cantieri Pnrr”
Secondo il sindacato sono allarmanti i dati su lavoro nero e irregolare

13 Agosto 2025 - 14:25

“È indubbio che i congrui e generalizzati finanziamenti ottenuti grazie al Pnrr hanno permesso l’apertura, anche in tutta la provincia di Palermo, di un numero importante di cantieri che sono stati fondamentali per consentire all’edilizia di restare a galla e di attenuare le disastrose conseguenze del post-bonus 110 che ha causato pesantissimi contraccolpi alle aziende e, conseguentemente, ai lavoratori del settore” ad affermarlo è il segretario generale della Feneal Uil Tirrenica Pasquale De Vardo che aggiunge: “Per la Feneal Uil la priorità rimane l’occupazione, la legalità e la sicurezza sul lavoro. Un numero impressionante di cantieri è interessato dalla indecente piaga del lavoro nero e tutti i cantieri oggetto di ispezioni, nessuno escluso, presentano gravissime irregolarità”.

“Anche quest’anno, come da tradizione consolidata, la Feneal Uil, in prossimità del Ferragosto, fa un’analisi dettagliata dei dati relativi al settore dell’edilizia: un comparto che da sempre è stato volano e traino per l’intera economia della provincia di Palermo. Purtroppo, l’edilizia, da settore strategico e fondamentale, è oggi un comparto marginale. Come avevamo ampiamente previsto, il bonus 110 ha rappresentato una fase spot priva di prospettive che, purtroppo, si sono aggravate a seguito del repentino annullamento della misura. Una vicenda che ha provocato l’impasse per molte aziende che, tutt’oggi, sono impantanate in quanto hanno il cassetto fiscale stracarico di crediti, nei fatti inutilizzabili, legati ai bonus. Una situazione complicata che avrebbe bisogno di interventi, in primis legislativi, finalizzati a chiudere questa vicenda senza farla ricadere sulle incolpevoli maestranze.” 

“La fotografia dei numeri è chiara – prosegue De Vardo – l’edilizia regge grazie ai fondi del Pnrr in un quadro, comunque, a tinte chiaro-scure in quanto il trend negativo relativo alla indecente piaga del lavoro nero aumenta senza sosta: i lavoratori in nero oggi presenti in un cantiere sono il 67% della forza lavoro che, considerando la mancata regolarizzazione contributiva degli stessi o le forme elusive come il dumping contrattuale, rappresentano un vergognoso dramma sociale che non può restare impunito poiché è strettamente connesso con il tema della sicurezza sul lavoro caratterizzato dall’elenco di innocenti lavoratori che, anche a Palermo, sono usciti da casa per andare a lavorare e sono rientrati dentro una bara. Infatti, nel nostro Paese, i numeri dei morti sul lavoro nel primo semestre 2025 sono 502 contro i 469 dello stesso periodo del 2024 con un pauroso aumento del 7%: dove purtroppo la Sicilia ne è protagonista in negativo collocandosi in zona rossa per rischio infortuni mortali, numeri indegni ed inaccettabili per una nazione che si fregia di essere tra le più moderne ed industrializzate dell’intero pianeta, numeri che necessitano decisioni legislative drastiche e non pannicelli caldi come quelli fino ad oggi realizzati dai vari governi nazionali che si sono succeduti. In questo quadro, alle nostre latitudini è indispensabile un tangibile rafforzamento dell’organico dell’Ispettorato del lavoro di Palermo poiché con gli attuali numeri del personale in servizio non è assolutamente possibile dare risposte concrete sul tema della repressione al fenomeno del lavoro nero che è una piaga sociale di dimensioni macroscopiche” ha continuato il sindacalista della Uil.

“Rispetto al nostro territorio, un po’ in linea con tutto il territorio regionale, registriamo che, non esiste un vero e adeguato progetto di sviluppo, l’assenza di programmazione sul rischio sismico e sul dissesto idrogeologico, nonché sull’edilizia scolastica e su quella sanitaria caratterizzata dagli odierni presidi ospedalieri decadenti e ai limiti dell’agibilità, o la riqualificazione dei centri urbani e soprattutto extraurbani, ovviamente non ci fa ben sperare. Un quadro che evidenzia i limiti di una classe politica e di governo senza visione. Noi non ci fermeremo e proseguiremo senza sosta la battaglia per il lavoro legale e per la salvaguardia della sicurezza dei lavoratori, i quali, in nome del profitto da parte di soggetti senza scrupoli, non possono essere costretti a subire lavoro nero e dumping contrattuale, vale a dire essere considerati carne da macello senza tutele e garanzie” ha così concluso Pasquale De Vardo.

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