L’ultimo saluto a Pippo Baudo, commozione e un fiume di gente ai funerali a Militello / Video

Redazione

Sicilia by Italpress

L’ultimo saluto a Pippo Baudo, commozione e un fiume di gente ai funerali a Militello / Video

20 Agosto 2025 - 20:45

CATANIA (ITALPRESS) – Terminati i funerali di Pippo Baudo nella sua Militello. Volti commossi e un lungo applauso all’interno della chiesa, nella piazza antistante e nelle strade limitrofe, dove quasi 5mila persone hanno seguito dai maxischermi le esequie del re della televisione italiana e reso omaggio all’uomo che per oltre 60 anni è entrato nelle case degli italiani.

Il feretro, che durante le esequie è stato avvolto da un cuscino di rose rosse e una viola, ha lasciato a “spalla” il Santuario della Madonna della Stella di Militello Val di Catania per poi dirigersi verso il cimitero comunale, dove verrà tumulato nella tomba di famiglia insieme ai genitori.

LA FOTOGALLERY DEL FUNERALE

“Pippo, Pippo!”. È il coro che si è levato dalla piazza antistante la chiesa di Militello. Dopo l’ultima benedizione da parte del parroco, un altro lungo applauso ha accompagnato il feretro all’interno del carro funebre.

Una funzione sobria officiata dal vescovo di Caltagirone, monsignor Calogero Peri, con don Giuseppe Luparello, parroco del santuario di Santa Maria della Stella, e don Giulio Albanese, il padre spirituale di Baudo con lui fino agli ultimi giorni di vita.

Tra i presenti, oltre ai figli, agli amici, ai rappresentanti delle istituzioni, molti volti noti del mondo dello spettacolo, tra questi, Michele Guardì, Albano Carrisi in lacrime, Gigi D’Alessio, Lorella Cuccarini, amica di sempre che insieme a Baudo ha condotto moltissime trasmissioni rimaste nella storia della televisione.

IL VESCOVO “SPLENDE COME UNA STELLA ANCHE NEL FIRMAMENTO DI DIO”

“La parola di Dio ricorda che i giusti splenderanno come stelle del firmamento. Carissimo Pippo, noi ti auguriamo di splendere come una stella non solo nel firmamento degli uomini, come già avviene, ma tanto luminoso anche e soprattutto in quello di Dio. Nel firmamento di Dio si splende solo per l’amore operoso e concreto che abbiamo ricevuto e vissuto, tutto il resto si dissolve perché solo l’amore resta”. Così il vescovo di Caltagirone, monsignor Calogero Peri, nel corso dei funerali di Pippo Baudo a Militello. “Siamo qui per dare attestato di stima e gratitudine, ma anche ultimo saluto all’amico Pippo Baudo che ha terminato il suo percorso in terra, siamo qui per celebrare nella fede la Pasqua del Signore e la nostra Pasqua, l’unica capace di sfidare la morte e uscirne vittoriosa. Ma facciamo questo con dolore per il distacco che ciascuno porta dentro di sé, il mistero della morte, al contrario della vita, mette a tacere tutte le nostre parole e sicurezze”, aggiunge.

DON ALBANESE “HA RESO ONORE A SICILIA E ITALIA”

“In questa circostanza siamo tutti insieme come popolo di Dio per affermare una fraternità di cui il compianto Pippo è stato testimone esemplare. Questa cittadina è orgogliosa dei semi di bene che ha sparso nel corso della propria vita, ha reso onore a Militello, alla Sicilia e all’Italia intera. È stato forse l’uomo più celebre d’Italia, egli è entrato sempre nelle case degli italiani”. Così don Giulio Albanese durante l’omelia per i funerali di Pippo Baudo a Militello. “Siamo qui per rendere l’ultimo saluto terreno nella luce della fede che ci raduna, la liturgia esequiale ci invita a non vivere questo momento come un distacco senza ritorno – osserva – ma come un passaggio, un arrivederci nella speranza della resurrezione, del trionfo della vita e del bene”.

In questi giorni vi è “un’atmosfera di partecipazione e affetto, siamo nella sua terra natale, Militello, ed è stato commovente come la notte scorsa gli abitanti di questa cittadina hanno dato il benvenuto a Pippo quando ha fatto ingresso qui per poter concludere il proprio cammino terreno nella sua terra natale. È stata commovente l’accoglienza di questa gente che ha visto in lui un modello e punto di riferimento”, ha aggiunto.

“Poco prima di morire Pippo mi ha confidato che il successo, e lui ne ha avuto tanto, non basta a riempire i cuori, da solo non basta a rendere felici. Questa è una parola di verità che risuona in sintonia con il Vangelo”, ha detto ancora. “Pippo ha conosciuto il favore del pubblico, ma al di là dei programmi e degli applausi ciò che resta è la sua capacità di comunicare vicinanza, dare spazio a tanti artisti e custodire rapporti umani sinceri. Molti lo ricordano come uomo generoso, discreto e capace di aiutare gli altri senza fare clamore”, ricorda.

Lui ha compreso che “più passano gli anni e più ci si rende conto che si ha un bisogno impellente di purificazione. L’esperienza che ha vissuto nelle ultime settimane di malattia, spesso con sofferenza e dolore, è stata anche un’esperienza di purificazione e liberazione. È stato commovente impartirgli l’assoluzione e trovo difficoltà nel descrivere quanto successo nel momento in cui gli ho chiesto se potessi comunicare il corpo di Cristo. Lui mi ha guardato con grande commozione, ha pianto, ha ripetuto per ben tre volte la parola ‘grazie, grazie, grazie’”, ha testimoniato. “È il trionfo della grazia santificata, della vita e del bene, perché in fondo siamo sempre in tempo per sperimentare il dono della vita nuova”, aggiunge.

“Il senso della giustizia è stato forte e sempre impresso nel suo animo, soprattutto nel coraggio manifestato in più circostanze contro la mafia, secondo lui un male da estirpare, ricercando sempre e comunque la legalità. Nella nostra società, inquinata da tanti virus – prosegue -, lui ha dimostrato di affermare sempre il bene e il dono di sé stesso, soprattutto nei confronti dei poveri. Chi ha avuto modo di conoscerlo lo può testimoniare”, ha concluso.

IL SINDACO “PIPPO AVEVA SCHIENA DRITTA E TESTA ALTA”

“Pippo ha cercato di far passare il messaggio di un Mezzogiorno che non si deve vergognare ma che deve lottare. Un siciliano senza cappello in mano, ma consapevole del protagonismo che poteva avere la nostra terra, aveva la schiena dritta e la testa alta. Noi lo abbiamo considerato un nostro familiare”. Così Giovanni Burtone, sindaco di Militello in Val di Catania in occasione dei funerali di Pippo Baudo. “Lui è stato l’Enrico Mattei della Rai perche ha saputo contribuire con il proprio impegno e la propria capacità culturale partendo dal Sud, ma senza enfasi”, aggiunge.

“Pippo non amava il divismo, era una persona sobria, allegra, sempre solare, lui non voleva retorica ma dobbiamo dire che è andato avanti perché aveva talento. Ha realizzato trasmissioni che hanno dato qualcosa alla nostra comunità, è stato innovativo, è stato un maestro della Rai che veniva dal Sud e che ha utilizzato il servizio pubblico per dare qualcosa al Paese, lo ha fatto con eleganza e senza strumentalizzazione. Ha cercato di dare il suo contributo partendo dalla diffusione della lingua italiana per unire il Paese, ha dato un contributo dal basso per lo sviluppo delle nostre comunità. Ecco perchè è stato un protagonista della storia repubblicana”, ha detto il primo cittadino. “La notizia della sua morte ha determinato un profondo dolore nella nostra comunità, ieri sera erano in tanti ad aspettare il suo arrivo – ricorda -, anche oggi la camera ardente è stata visitata da molti e in tanti stanno seguendo questa solenne messa. La scelta di Pippo di fare i funerali a Militello ha confermato questo suo legame profondo con la sua realtà e la sua terra, anche in questa occasione non ha voluto tagliare il cordone ombelicale con la sua città”.

IL RACCONTO DI UNA GIORNATA DI COMMOZIONE E CORDOGLIO

Il carro funebre che portava la salma era giunto nel paese che ha dato i natali al presentatore poco dopo la mezzanotte. Nonostante l’orario la gente era in piazza ad attendere l’auto che aveva fatto il lungo tragitto da Roma. Una Maserati come carro funebre per l’ultimo viaggio. L’arrivo del feretro è stato accompagnato da un lungo applauso dei presenti. Intorno alle 9 è stata aperta nella chiesa di Santa Maria della Stella la camera ardente ed è rimasta aperta sino alle 13. Ad aprire le porte del Santuario è stato Don Giuseppe Luparello. Moltissime le persone che hanno dato l’ultimo saluto al presentatore, provenienti dalla Sicilia ma anche da altre parti d’Italia. 

Il sindaco Giovanni Burtone ha proclamato per domani il lutto cittadino, disponendo l’esposizione a mezz’asta delle bandiere su tutti gli edifici comunali, in segno di lutto e il divieto di ogni spettacolo e attività ludica in luoghi pubblici o aperti al pubblico. In occasione della prossima seduta del Consiglio comunale, inoltre, sarà osservato un minuto di silenzio.

IL FIGLIO ALESSANDRO “NE CONSERVO RICORDI BELLISSIMI”

“Sarò in chiesa a salutare mio padre, nella sua Militello. Un luogo speciale a cui è sempre stato legato da un affetto profondo e sincero. Anni addietro papà mi ci ha condotto, all’epoca mio figlio Sean era un bambino che attraverso i racconti del nonno si appassionava alle meraviglie della sua terra d’origine. Ne conservo ricordi bellissimi che porterò sempre con me”. Queste le parole di Alessandro Baudo, appena arrivato dall’Australia, per presenziare oggi alle esequie del padre Pippo Baudo. “La triste notizia mi ha raggiunto mentre mi trovavo in Australia, paese in cui vivo. Da Melbourne ero appena partito per andare a trovare mio figlio Sean e i nipotini che vivono a Brisbane. Mi rammarica il fatto che mio padre non abbia potuto conoscere i suoi due ultimi nipoti”, aggiunge. “Ci vedevamo poco ma io gli ho sempre voluto bene. Proprio in questi giorni di grande tristezza ho rivisto tante volte un video amatoriale che ci ritrae tutti insieme in Sicilia, papà abbraccia con affetto mio figlio Sean, ancora piccolo, mentre gli insegna alcune parole in italiano”, conclude.

SCHIFANI “ESEMPIO PER TUTTI I SICILIANI”

“La Sicilia oggi ha reso omaggio a uno dei suoi figli più illustri. Pippo Baudo è stato un protagonista assoluto della cultura e dello spettacolo italiano, ma ha sempre custodito con orgoglio le sue radici e l’amore per Militello. La nostra terra gli è profondamente grata e la presenza qui di migliaia di persone è la più alta testimonianza dell’affetto e della stima che lo circondano. Baudo è stato testimone di professionalità, competenza, passione, in una carriera fondata sul merito e sulle capacità personali. Qualità che ha saputo riconoscere anche in molti giovani talenti che ha scoperto e lanciato in tutto il Paese e nel mondo. Rimarrà un esempio da seguire per tutti noi, per tutti i siciliani. Alla sua famiglia e a tutti coloro che ne piangono la scomparsa giunga il cordoglio e l’abbraccio della Regione Siciliana”. Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani.

“Pippo Baudo è stato un emblema del servizio pubblico, ha aggiunto il governatore siciliano. “È un momento in cui tutta l’Italia si sta stringendo attorno a lutto di tutti noi – ha sottolineato -. E’ stato un grande siciliano che ha reso felice anche l’Italia, ha parlato a milioni di italiani. Era doveroso essere qui sia a titolo personale sia a nome di tutto il popolo siciliano”, ha concluso.

LA RUSSA “L’ITALIA NON LO DIMENTICHERA’”

“Ho fatto poca strada per arrivare qui perché ero sull’Etna, ma ne avrei fatta molta di
più per ricordarlo. La prima volta che ho sentito il suo nome avevo 8 anni, l’ho scoperto a quell’età, dopo lo ha scoperto tutta Italia e non lo dimenticherà”. Così il presidente del Senato, Ignazio La Russa, arrivando ai funerali di Pippo Baudo a Militello, in diretta allo Speciale Tg1.

MAZZI “MI AIUTO’ QUANDO MI OCCUPAI DI SANREMO”

Ho avuto modo di collaborare con lui: per me oggi era doveroso essere qui come rappresentante del governo e come amico personale suo e della famiglia. Voglio ricordarlo con un sorriso: se lui ci vedesse, vorrebbe che sorridessimo”. Lo sottolinea il sottosegretario alla Cultura Gianmarco Mazzi a Militello in Val di Catania per i funerali di Pippo Baudo. “Oggi siamo qua a ricordare la persona più che il personaggio – continua Mazzi -. È stato detto tanto dell’artista, ma non basta mai perché chi l’ha conosciuto o ha avuto modo di lavorarci sa quanto fosse veramente fenomenale. Io l’ho conosciuto nel 1981, di ricordi insieme ne ho tantissimi: quando iniziai a occuparmi del Festival di Sanremo, nel 2004 e nel 2005, andai a chiedergli dei consigli e quello che mi disse mi aiutò molto nel mio percorso professionale. Lui era un grande ideatore di eventi e spettacoli, ma era anche un costruttore, un produttore, un realizzatore: era quella la sua grandezza”.

GUARDI’ “MI HA INVENTATO LUI”

“Pippo Baudo era uno che puntava sempre sui giovani: diceva sempre ‘l’ho inventato io’, io sono uno di quelli che lui ha inventato. Il suo testamento morale è il rispetto sia per il pubblico sia per chi sta a casa: lui rispettava tanto i telespettatori, voleva che si parlasse sempre in maniera chiara”. Così il regista Michele Guardì a Militello Val di Catania per i funerali di Pippo Baudo.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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