Malamovida a Cefalù, ferma l’auto bloccando il traffico e trasforma il lungomare in discoteca: denunciato

Andrea Rinaldi

Cronaca - L'episodio lo scorso 7 settembre 2025

Malamovida a Cefalù, ferma l’auto bloccando il traffico e trasforma il lungomare in discoteca: denunciato
Un giovane è stato denunciato per blocco della circolazione stradale e disturbo del riposo delle persone

13 Settembre 2025 - 14:44

È stata una bravata tanto spettacolare quanto pericolosa quella messa in scena lo scorso 7 settembre sul lungomare Giardina di Cefalù, quando un’auto trasformata in “discoteca ambulante” ha bloccato la circolazione diffondendo musica ad alto volume tra lo sconcerto e l’indignazione di cittadini e turisti. Un episodio che non è passato inosservato e che, grazie all’attività investigativa del Commissariato di Cefalù, ha portato all’identificazione e alla denuncia dei responsabili. Nei guai un 19enne denunciato all’autorità giudiziaria, insieme ad altri giovani, in corso di identificazione.

A commentare la vicenda è stato il sindaco Daniele Tumminello, che ha espresso “a nome personale e dell’intera comunità cefaludese, un sincero ringraziamento al Commissariato guidato dal vice questore Virga, per la pronta e puntuale attività investigativa che ha dato una risposta chiara e decisa a un gesto che ha arrecato disagi alla circolazione e turbato la serenità dei cittadini”. Il primo cittadino ha poi rivolto un ringraziamento generale “a tutte le Forze dell’Ordine, polizia, carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia Locale e Guardia Costiera, per l’impegno quotidiano a tutela della sicurezza e della legalità sul nostro territorio”.

Tumminello ha infine ribadito che Cefalù è una città che accoglie, che vive di turismo e di bellezza, e non può tollerare comportamenti che mettono a rischio l’ordine pubblico e l’immagine della comunità. “La collaborazione tra cittadini e istituzioni – ha aggiunto – resta fondamentale: denunciare episodi simili significa contribuire a mantenere Cefalù una città sicura e vivibile per tutti”.

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