I sindaci delle Madonie contro la nuova rete ospedaliera: “Non hanno tenuto conto delle nostre richieste”

Andrea Rinaldi

Cronaca - La denuncia

I sindaci delle Madonie contro la nuova rete ospedaliera: “Non hanno tenuto conto delle nostre richieste”
Il caso più critico riguarda l’ospedale di Petralia Sottana, dove il piano prevede la perdita di un posto letto in chirurgia e di due in cardiologia

18 Settembre 2025 - 16:45

La nuova proposta di revisione della rete ospedaliera, che nei prossimi giorni sarà esaminata dalla VI Commissione dell’Ars, accende la protesta dei sindaci delle Alte Madonie. A denunciarlo è Luigi Iuppa, presidente dell’Unione dei Comuni e sindaco di Geraci Siculo, che parla di un piano “penalizzante” per le aree interne, con tagli e declassamenti giudicati inaccettabili. Il caso più critico riguarda l’ospedale di Petralia Sottana, dove il piano prevede la perdita di un posto letto in chirurgia e di due in cardiologia, oltre alla cancellazione dei posti originariamente previsti per l’oculistica. Restano senza risposta anche le richieste per l’attivazione di due posti in ginecologia, fondamentali – sottolineano i sindaci – per garantire esami essenziali alla salute delle donne.

Deluse anche le aspettative sul fronte della riabilitazione: sebbene i posti letto crescano, il numero si ferma a 22, ben lontano dall’obiettivo di trasformare Petralia in un punto di riferimento nell’Asp 6. Una scelta che, secondo i primi cittadini, rischia di portare alla chiusura progressiva di un reparto decisivo. I sindaci contestano inoltre il metodo seguito: durante la Conferenza provinciale svoltasi il 9 luglio a Villa Niscemi, alla presenza dell’assessore regionale alla Salute, Daniela Faraoni, non è stata prevista alcuna votazione. Un passaggio che, secondo gli amministratori, rappresenta una grave anomalia rispetto agli obblighi degli anni precedenti.

Ma le criticità non si fermano ai numeri: viene denunciata la mancanza di una vera sinergia tra gli ospedali riuniti del distretto, che compromette servizi essenziali come il pronto soccorso e la radiologia, dove spesso si ricorre alla telerefertazione con esami senza contrasto, a causa della carenza di medici in presenza. “In questo modo – denunciano i rappresentanti delle comunità madonite – si tradiscono gli accordi presi con i territori e si mette a rischio il diritto alla salute delle aree interne”. Da qui l’annuncio: i sindaci sono pronti a intraprendere azioni di protesta contro un piano che definiscono una vera e propria “erosione” dei servizi sanitari.

Altre notizie su madoniepress

Autorizzazione del Tribunale di Termini Imerese N. 239/2013

Direttore Responsabile Giorgio Vaiana

Condirettore Responsabile Michele Ferraro

redazione@madoniepress.it