Gli alunni delle quinte classi dell’istituto Tedaldi di Castelbuono hanno inviato una lettera al dirigente scolastico, Gianfranco Lisanti, per spiegare le ragioni della loro adesione allo sciopero nazionale per Gaza. I ragazzi raccontano di aver partecipato al corteo organizzato dal Comitato Zahar nel centro madonita, scegliendo un gesto di “disobbedienza civile costruttiva e pacifica”: l’astensione dalle lezioni. Un’assenza che, spiegano, vuole rappresentare un atto di solidarietà verso il popolo palestinese, colpito dalla guerra e dalle violenze quotidiane.

“Il nostro giorno di scuola perso non è paragonabile al dramma di chi non ce l’ha più”, scrivono, sottolineando di aver vissuto un’esperienza di unione, fratellanza e condivisione con compagni, insegnanti e concittadini. Nella loro riflessione, i giovani contrappongono la musica e i passi della manifestazione di Castelbuono al fragore delle bombe e alla fuga disperata sotto i bombardamenti a Gaza. “La nostra voce continuerà a farsi sentire — affermano — perché è dovere morale combattere per i nostri diritti e per chi non li ha più”. Un messaggio che, oltre a spiegare la scelta della protesta, vuole essere testimonianza di sensibilità civile e partecipazione attiva alla vita sociale e politica.