Dopo poco più di 5 anni complessivi alla guida del Parco delle Madonie (il primo mandato della durata di 2 anni e 4 mesi e il secondo di 2 anni e 9 mesi), Salvatore Caltagirone lascia l’incarico di commissario straordinario, passando il testimone al nuovo presidente, Giuseppe Ferrarello, sindaco di Gangi. “Ho accettato questo incarico con grande passione — racconta Caltagirone — perché conoscevo già bene il territorio e sapevo che c’era tanto lavoro da fare. Oggi sono felice di aver contribuito a realizzare progetti importanti per le Madonie”.
I risultati raggiunti
Tra i principali interventi realizzati durante la sua gestione, Caltagirone cita il piano di gestione della fauna selvatica, con particolare attenzione ai suidi e ai daini, e la creazione del centro di stoccaggio di Petralia Sottana. Fondamentale anche il riconoscimento del “cartellino verde” del Geopark Unesco, ottenuto dopo un percorso complesso: “È stato un risultato difficile ma straordinario. Siamo di nuovo parte della rete mondiale dei Geopark Unesco, e questo ci onora”. L’ex commissario ricorda inoltre i lavori di riqualificazione del Museo geologico “Collisani”, la realizzazione del Giardino Botanico Montano e inaugurazione del Museo del Carretto Siciliano a Villalba Gallery. Sotto la sua guida, il Parco ha anche coordinato — su incarico dell’Assessorato regionale al Territorio e Ambiente — le attività di promozione delle aree naturali protette della Sicilia, partecipando a eventi fieristici in Italia e all’estero. “Le Madonie oggi sono al centro dell’attenzione regionale — sottolinea Caltagirone — e credo che il lavoro svolto abbia rafforzato l’identità di questo territorio all’interno del sistema dei parchi siciliani”. E ancora sotto la sua guida la nascita del Centro di Educazione Ambientale Il Grifone di Piano Battaglia.
Il passaggio di consegne
Guardando al futuro, Caltagirone esprime fiducia nel suo successore: “Conosco bene Giuseppe Ferrarello, è un amico e un amministratore che ama profondamente il territorio. Non ha bisogno di molti consigli, ma credo che due direttrici siano fondamentali: il rafforzamento del Geopark Unesco — evitando i rischi di un nuovo “cartellino giallo” — e la piena attuazione del piano per la gestione della fauna selvatica, che sta già producendo risultati concreti nella filiera delle carni”. Infine, un messaggio di orgoglio e speranza: “Le Madonie hanno oggi una governance tutta madonita. È il momento di dimostrare che questo territorio può crescere ancora, con passione e visione. Io lascio con la consapevolezza di aver fatto la mia parte”.








