Agivano con naturalezza, come se sottrarre beni dall’albergo in cui lavoravano fosse un gesto di routine. Per questo, alla vista degli agenti, la loro reazione è stata di sorpresa più che di paura. Ma la lunga indagine del Commissariato di Cefalù ha messo fine a quella che, di fatto, era diventata una catena organizzata di furti sistematici ai danni di una nota struttura ricettiva della città.
Sono sette le persone denunciate, tra dipendenti dell’hotel e loro familiari, accusate di aver rubato – nel corso degli ultimi due anni – una quantità impressionante di prodotti di ogni genere: cosmetici, alcolici, caffè, posate, articoli da bagno, accessori per aperitivi e perfino elementi d’arredo da giardino.
L’indagine è partita dopo la denuncia presentata dai responsabili della struttura, che avevano notato ripetuti ammanchi di merce. Gli agenti, con discrezione e pazienza, hanno monitorato i movimenti dei sospetti, fino a individuare due dipendenti che, con la complicità di altri colleghi e parenti, avrebbero messo in piedi un vero e proprio “supermarket parallelo”.
Nel bagagliaio delle auto in loro uso i poliziotti hanno trovato centinaia di articoli appena sottratti, molti dei quali ancora con il logo dell’albergo. Parte della refurtiva era nascosta in un magazzino, mentre altri oggetti sono stati rinvenuti in due bed & breakfast di Cefalù, presumibilmente riconducibili ad alcuni indagati.
Gli investigatori sono riusciti a collegare anche questi ultimi luoghi ai furti grazie a un controllo delle principali piattaforme di prenotazione online: nelle foto promozionali dei B&B comparivano chiaramente articoli prodotti in esclusiva per la struttura vittima dei furti. Tutta la merce recuperata è stata restituita ai legittimi proprietari. Le indagini proseguono per chiarire se il sistema fosse ancora più esteso e coinvolgesse altre strutture del territorio.




