Nuove minacce di morte nei confronti del sindaco di Termini Imerese, Maria Terranova. È la stessa prima cittadina a denunciarlo pubblicamente attraverso un post su Facebook, nel quale parla di un “clima avvelenato” che si sarebbe consolidato nel tempo e che, a suo dire, emerge ogni volta che si tenta di ristabilire legalità e trasparenza nella gestione della cosa pubblica. Terranova ribadisce la volontà di andare avanti senza arretrare, sottolineando che continuerà ad applicare la legge nonostante le intimidazioni. “Questa città – scrive – non è stata distrutta dalle regole, ma da decenni di politiche clientelari, favori elargiti sottobanco, silenzi comodi e diritti calpestati”. Secondo il sindaco, ogni tentativo di interrompere questi meccanismi genera reazioni violente fatte di attacchi e minacce.
Nel suo intervento, la prima cittadina punta il dito anche contro l’uso strumentale delle fragilità sociali per fini politici. Invece di attivare i servizi sociali e coinvolgere le istituzioni competenti per costruire soluzioni dignitose, si preferirebbe – sostiene – esporre persone vulnerabili “in prima pagina”, alimentando rabbia e odio. “Questo non è stare dalla parte dei cittadini – afferma – ma speculare sulla pelle delle persone”. Pur ammettendo che rompere certi equilibri comporta un prezzo personale, Terranova esclude qualsiasi passo indietro: “Non mi piego ai ricatti, non mi faccio intimidire, non arretrerò di un millimetro”. Il sindaco annuncia inoltre che nei prossimi giorni renderà pubblico un racconto dettagliato sul cosiddetto “sistema delle case popolari” a Termini Imerese, spiegando come avrebbe funzionato in passato e come, secondo lei, qualcuno tenterebbe ancora oggi di condizionarlo. “Io sto dalla parte della legge, della dignità e della verità – conclude – e non mi fermerò”.




