Tragedia sul lavoro a Ginostra, frazione dell’isola di Stromboli. Un operaio di 37 anni, Carmelo Parisi, originario di Cerda, è morto dopo essere rimasto schiacciato dall’escavatore cingolato che stava manovrando, ribaltatosi durante i lavori di messa in sicurezza di uno dei torrenti esondati nell’alluvione dell’ottobre 2024. L’incidente è avvenuto lungo la scalinata a tornanti che collega l’abitato allo scalo di Pertuso.
Secondo una prima ricostruzione, l’uomo avrebbe perso il controllo del mezzo, forse per una manovra errata e per la scarsa visibilità dovuta al buio. Un collega che si trovava con lui è rimasto lievemente contuso. Inutili i soccorsi prestati nell’immediatezza dai presenti e dal medico della guardia medica locale.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri, che hanno avviato le indagini. Il mezzo è stato sequestrato e la salma messa a disposizione dell’autorità giudiziaria.
L’intervento di Pasquale De Vardo (Feneal Uil)
“L’ennesima vita spezzata in un cantiere edile, questa volta nello scenario di Ginostra, non è solo una tragedia, ma un monito per l’intera società e per le istituzioni. Esprimiamo il nostro profondo cordoglio alla famiglia di Carmelo Parisi, ma la vicinanza oggi non basta più: serve un’assunzione di responsabilità immediata e drastica.” Così Pasquale De Vardo, Segretario Generale della Feneal Uil Tirrenica, commenta il tragico incidente sul lavoro avvenuto a Stromboli.
“Non possiamo accettare che nel 2025 si possa ancora morire di lavoro,” continua De Vardo. “Il settore dell’edilizia continua a pagare il tributo più alto di sangue. Chiediamo con forza maggiori controlli nei cantieri, che devono essere costanti e capillari, specialmente in contesti geograficamente complessi come le nostre isole. La sicurezza non può essere considerata un rallentamento burocratico o un costo da tagliare per massimizzare i profitti: è un diritto inviolabile del lavoratore.”
Il Segretario sottolinea come la prevenzione debba passare necessariamente attraverso una formazione rigorosa e continua: “Un lavoratore formato è un lavoratore più protetto. Ma la formazione da sola non basta se non è accompagnata da provvedimenti politici seri e urgenti. È necessario che il Governo e le istituzioni regionali mettano in campo misure straordinarie per arginare questa strage silenziosa, inasprendo le sanzioni per chi ignora le norme di sicurezza e garantendo agli organi ispettivi le risorse umane e tecniche necessarie per operare.”
A supporto della denuncia, De Vardo richiama i dati allarmanti sull’Isola: “In Sicilia, secondo i dati INAIL aggiornati al 2024, le denunce di infortunio mortale continuano a segnare numeri da bollettino di guerra, posizionando la regione tra le più colpite del Mezzogiorno. Il settore delle costruzioni resta quello a più alto rischio. Ogni numero in queste statistiche è un volto, una famiglia distrutta, un progetto di vita interrotto.”
“La Feneal Uil Tirrenica non farà un passo indietro,” conclude De Vardo. “Continueremo a lottare affinché ogni cantiere sia un luogo sicuro. La politica deve dare risposte concrete ora: domani potrebbe essere già troppo tardi per un altro lavoratore.”




