Bentornata Cefalù!

Michele Ferraro

Editoriale

Bentornata Cefalù!
Lettera d’amore e di sostegno alla perla delle Madonie

18 Gennaio 2016 - 00:00

Da qualche anno aveva fatto perdere le tracce di se. Si era ridotta ad essere, per i “cugini della montagna” poco più di uno sfogo balneare: che si fa domenica? Pinetina e sosizza o lungomare e muluni?

Ecco più o meno questa era la percezione che le Madonie avevano di Cefalù, un area pik-nic abbracciata dal mare.

La sua storia, i monumenti, il centro storico: note a margine di un cono gelato.

Perché è accaduto tutto questo in piccola parte rimane un mistero sul quale ogni singolo operatore economico della cittadina non farebbe male a riflettere, per scovare magari qualche piccola mancanza.

Inezie, dettagli, ma una piccola mancanza tu ed una piccola mancanza io, come diceva il buon Totò “… è la somma che fa il totale”.

Per buona parte invece il fenomeno che ha declassato la perla del tirreno a borgata marinara è noto, ed ha un nome preciso: isolamento.

Da qualche anno Cefalù aveva voltato le spalle al territorio, rompendo il cordone ombelicale che la lega alle Madonie. Valga un esempio per tutti, vedere l’ex sindaco di Cefalù Guercio ad un consiglio del Parco delle Madonie era una autentica sorpresa, più o come vedere emergere dalle acque del  lungomare una pattuglia di sommozzatori a cavallo.

Forse non sarà una priorità, ma quel consiglio era ed è l’unico organo che raccoglie attorno a un tavolo 15 sindaci del territorio. Se manchi oggi e manchi domani, va a finire che le politiche comprensoriali le portano avanti i colleghi di montagna infischiandosene della tua assenza. Così infatti è accaduto, e non solo per il Parco!

Non che si volesse tagliar fuori, ma la bella era addormentata e non c’erano baci e carezze capaci di destarla.

Poi qualcosa è cambiato. Al primo appuntamento il nuovo sindaco era lì, puntuale, accanto agli altri 14, nella stanza del Consiglio dei sindaci del Parco delle Madonie, per confrontarsi e discutere sulle politiche comprensoriali. Si ricorda ancora l’apprezzamento dei colleghi per il gradito ritorno.

Fu quello il primo atto di una ricongiunzione che oggi può dirsi compiuta e che comporta inevitabilmente l’emergere di contrapposizioni dialettiche anche dure, ma spesso necessarie, perché  rappresentano la rinascita di una comunità non più sorda e muta rispetto alle istanze del territorio. Dal dibattito e dal confronto si ricavano sempre le soluzioni migliori. Il silenzio magari è più elegante, ma ti fa servo!

Così Cefalù ha riconquistato “un posto al sole”, tornando ad essere il punto di riferimento culturale del comprensorio. Il presente come il recente passato ce ne danno conferma. Tutti i principali appuntamenti che transitano dalle Madonie trovano senso compiuto a Cefalù: la presentazione della Targa Florio, L’arrivo del Giro di Sicilia, la Regata Velica dei Borghi più Belli d’Italia. Ed ancora manifestazioni importanti, capaci di portare lontano i segni di una antica città che guarda al futuro (come Earth Day ad esempio) unite a decisioni semplici, gratuite ma straordinariamente efficaci come quella di realizzare una Wi-Fi city nel centro storico della città. Sono queste le vere infrastrutture del terzo millennio: le informazioni come il denaro non hanno più bisogni di cemento e gasolio per circolare, basta un clic.

Mille cose ancora ci sono da migliorare, diversi ed impegnativi problemi da risolvere. Ma il dibattito, oggi più acceso che mai, è un ulteriore segnale positivo. Quella città che di nuovo è sbocciata al cospetto del territorio sta rifiorendo anche al suo interno.

Un processo visibile non solo ai cittadini dei Cefalù ma a tutti colore che la portano nel cuore, grazie anche ad uno strumento banale ma utile, una scelta che possiamo definire coraggiosa: la pagina facebook aperta dal primo cittadino “Saro Lapunzina sindaco di Cefalù”. Uno spazio pubblico, senza censura, che accoglie alla stessa maniera critiche e plausi. Magari ogni comune si dotasse, con la stessa serietà, di un tale strumento. Piccoli segnali di democrazia che sanciscono un taglio netto con il recente passato.

Finiti gli anni del silenzio e dell’apatia sembra assistere ad un corpo che cresce, ad una nuova adolescenza vissuta da tutti, nel legittimo gioco delle parti, che porta con se disagi e conflitti inevitabili, oltre i quali però già si vedono i tratti di una città bellissima, come sempre, e matura come mai.

    

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