Dissidi con la Regione, Acqua Geraci minaccia di chiudere i battenti

Redazione

Politica

Dissidi con la Regione, Acqua Geraci minaccia di chiudere i battenti
Giuseppe Spallina chiede di essere sentito dai magistrati di Palermo

18 Gennaio 2016 - 00:00

Non c’è pace per la società guidata da Giuseppe Spallina, almeno così pare, data l’aria di tempesta che da qualche mese fa volare accuse e carte bollate dal fresco di  Geraci ai palazzi caldi del potere siciliano.

“La Regione – afferma Spallina – ha da sempre prorogato e rinnovato le concessioni dei suoi beni senza alcuna gara pubblica, ma la regola non vale per l’Acqua Geraci. Per questa azienda il criterio che vogliono applicare alcuni funzionari regionali è quello di prorogarle la concessione di acque minerali, in scadenza il prossimo 17 novembre, solo fino al rilascio di una nuova concessione mediante gara pubblica”. Non ci sta l’imprenditore madonita a stare immobile di fronte ad un trattamento speciale, quindi scalcia e spinge fino alle estreme conseguenze la sua protesta “L’infondatezza di un simile criterio è palese, ma rischia di costringere un’impresa produttiva e sana a chiudere e a licenziare i collaboratori tra pochi giorni.”

Acqua Geraci ha presentato un’ulteriore denuncia alla Procura della Repubblica di Palermo, affinché  vengano accertati con la massima urgenza gli eventuali reati ascrivibili ai funzionari che hanno emesso o prorogato concessioni di acqua minerale e di altri beni pubblici senza gare oppure ai loro colleghi che vogliono negare all’Azienda la proroga trentennale diretta della concessione.

Con decreto del 12 agosto 2014 l’Assessore Regionale per il Territorio ha prorogato senza gara fino al 31 dicembre 2020 tutte le concessioni delle spiagge siciliane per stabilimenti balneari in scadenza nel 2015. “E’ innegabile che la Regione può accordare la proroga trentennale della nostra concessione se non vuole continuare a discriminarci ingiustamente – dice l’amministratore dell’Acqua Geraci Giuseppe Spallina. Diversamente dovrà dichiarare l’immediata inefficacia di tutte le concessioni di beni pubblici rilasciate senza gare negli ultimi anni, denunciare chi ha omesso tale procedura per abuso d’ufficio e risarcire i danni arrecati ai concessionari decaduti, compromettendone gli investimenti e incrementando la disoccupazione”. L’amministratore dell’Acqua Geraci ha anche chiesto di essere sentito dai magistrati.

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