Ferrovie, interrogazione dell’On. Culotta (PD) sul malfunzionamento delle tratte che collegano Palermo

Redazione

Politica

Ferrovie, interrogazione dell’On. Culotta (PD) sul malfunzionamento delle tratte che collegano Palermo
Si chiede la verifica dello stato attuale del trasporto ferroviario siciliano

18 Gennaio 2016 - 00:00

Il malfunzionamento delle linee ferroviarie Palermo – Messina, Palermo – Agrigento, Palermo – Punta Raisi e Palermo-Trapani e le condizioni ostili in cui sono costretti a viaggiare i loro pendolari, sono finite al centro di un’interrogazione parlamentare depositata ieri pomeriggio dal deputato del PD, Magda Culotta.

Nel documento, indirizzato al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, l’onorevole Culotta – congiuntamente ai colleghi di commissione, Giuseppe Berretta, Antonino Moscattt e Franco Ribaudo – chiedono la verifica sullo stato attuale del trasporto ferroviario siciliano e una decisiva sollecitazione di Trenitalia, per adeguare orari e convogli. Da diversi mesi infatti, le linee sopra citate sono al collasso a causa di continue soppressioni e ritardi, oramai quotidiani e sistematici. I ritardi, come ricordato dagli onorevoli, variano tra i 10 e i 30 minuti, la composizione dei treni, specie negli orari di punta, è ridotta, le porte automatiche sono spesso guaste e gli impianti di condizionamento climatico sono assenti o malfunzionanti. Come ripetutamente denunciato dal Comitato Pendolari Sicilia, le tratte ferroviarie Palermo – Messina, Palermo – Agrigento, Palermo – Punta Raisi e Palermo – Trapani “rappresentano un importante snodo per il trasporto di passeggeri pendolari che tutti i giorni ne usufruiscono per raggiungere il posto di lavoro e i luoghi di studio e di cura”.  Nell’interrogazione parlamentare si chiede quindi un intervento urgente da parte del Ministero di competenza, per risolvere disagi e disservizi che i pendolari subiscono. La mancata manutenzione dei treni è causa di un circolo vizioso che produce guasti e quindi ritardi, e potrebbe essere accentuata dal passaggio di competenze dallo Stato alla Regione Siciliana. Con questo trasferimento, infatti, come ricordato nell’interrogazione, si assisterà a un vertiginoso taglio da 20 milioni di euro – tra i fondi richiesti da Trenitalia (130 milioni) e quelli erogati dalla Regione Siciliana (111 milioni) – che potrebbe generare mancanza di risorse per la manutenzione ordinaria e straordinaria delle linee ferroviarie che collegano il capoluogo siciliano.

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