Allarme agricoltura: Roma scippa alla Sicilia 3 miliardi di euro

Redazione

Politica

Allarme agricoltura: Roma scippa alla Sicilia 3 miliardi di euro
La legge di stabilità sottrae al Sud i fondi PAC

18 Gennaio 2016 - 00:00

Mentre la CIA (Confederazione Italiana Agricoltori) organizza il tour siciliano per spiegare, in ciascun territorio della regione, i benefici, le modalità ed i termini per accedere ai nuovi fondi della Politica Agricola Comune (giusto ieri si è tenuto un incontro a Gangi mentre sabato 29 ce ne sarà un altro a Valledolmo), da Roma arriva il subdolo tentativo di furto. Con comma inserito nell’art. 12 della legge di stabilità si prevede infatti il trasferimento in blocco dei 3 miliardi di euro della vecchia programmazione PAC riservati al Sud, ed ancora non spesi, a tutt’altro capitolo di bilancio. Uno storno ad uso e consumo dell’ormai noto JobsAct e che, in particolare, dovrebbe andare a finanziare eventuali piani di assunzione a tempo indeterminato da parte delle imprese, di ogni regione d’Italia, ovviamente.

“Di fronte al rischio di definanziamento dei fondi Pac è necessario che i comuni facciano fronte unico con la Regione. La possibilità che il governo nazionale sottragga alla Sicilia, e quindi ai comuni, preziosissime risorse in un momento di così grave crisi, deve essere scongiurata velocizzando le attuali procedure di spesa” aveva detto solo qualche giorno fa Leoluca Orlando, presidente dell’AnciSicilia.

Sul tema è intervenuto ieri anche Paolo Amenta, vicepresidente dell’Associazione con delega alle Politiche sociali e di sviluppo: “Ci auguriamo che questa possa essere l’occasione perché, anche rispetto ai fondi strutturali, si avvii un’azione sinergica tra Regione e comuni e si eliminino tutti gli ostacoli di natura burocratica che stanno contribuendo a rallentare la spesa”.

 “Di fronte al grave disastro economico che tali tagli provocherebbero ai comuni della Sicilia – continua Leoluca Orlando – ci appelliamo al presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e a Graziano Delrio, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, da sempre sensibili ai problemi delle amministrazioni comunali del Sud, affinchè prevedano uno slittamento dei termini previsti per l’impegno delle risorse del Piano di Azione e Coesione, e cioè dal 30 settembre 2014 al 30 giugno 2015.

Amenta tenta di spiegare meglio la vicenda “Se l’articolo 12 della Legge di Stabilità 2015 venisse approvato nell’attuale versione, abbiamo scoperto che il governo nazionale per garantire gli ‘Sgravi contributivi per assunzioni a tempo indeterminato ricaverà la copertura finanziaria necessaria, dai fondi previsti per il Piano di Azione e Coesione che non sono stati impegnati entro il 30 settembre 2014. Di fatto, però, molte delle opere che attingono ai Pac seppure non siano state formalmente affidate sono già in fase di appalto”.

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